Dal 7 al 14 luglio, anche in questo 2020, come ogni anno, alle 8 di mattina spaccate, sei tori sarebbero stati rilasciati per le strade del centro di Pamplona. 825 metri di corsa lungo Calle Santo Domingo, Plaza Consistorial, Calle Mercaderes, Calle Estafeta e finalmente la Plaza de Toros. É la tradizionale corsa dei tori di Pamplona che quest’anno, però, è stata fermata dal coronavirus.
La decisione del consiglio comunale di San Fermin
A causa della pandemia di covid-19 la città spagnola di Pamplona ha deciso di annullare la famosa celebrazione di San Fermin. “Il consiglio comunale ha preso questa decisione unanimemente, tenendo conto che la lotta contro il Covid-19 è diventata una priorità globale e che non vi è altra eventuale possibilità per eventi internazionali”, si legge in una nota del municipio.
Come si svolge la manifestazione
A questo evento prendono parte sempre centinaia di turisti curiosi di vedere i tori che corrono più veloci di qualunque dei 3.000 umani che vogliono essere loro vicini, ognuno nella propria giornaliera overdose di adrenalina. La corsa non è un gioco, e può costare da qualche frattura all’asportazione di un organo interno, alla vita. Chi decide di correre dovrebbe sapere cosa fa, e presentarsi in forma sia fisica che mentale. Data l’enorme (esagerata) quantità di partecipanti, è statisticamente improbabile rimanere vittime di un qualche incidente: la possibilità comunque esiste, è bene saperlo, e diversi sono i feriti per la corsa dei tori ogni anno.