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Comprare casa è il sogno di tutti

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Avete trovato la casa dei vostri sogni ma siete ancora indecisi se affittarla o acquistarla, o più semplicemente la banca non vi ha concesso il mutuo?  Attenzione, potete optare per la formula dell’affitto a riscatto.

L’affitto a riscatto

Le banche per approvare una richiesta di mutuo chiedono al cliente di pagare parte del prezzo dell’immobile, di solito il 20%, un anticipo sul costo dell’immobile. Purtroppo non sempre si possiede la cifra necessaria: in questi casi è possibile ricorrere al rent to buy, ossia l’affitto a riscatto o acquisto programmato. Tale modalità di compravendita è regolata dalla normativa Sblocca Italia, Decreto legge 133 del 2014.

Di cosa si tratta nello specifico? È un particolare tipo di contratto: il padrone di casa concede il godimento del proprio appartamento in cambio di canoni mensili. Il contratto di affitto, in pratica, precede quello di vendita. Allo stesso tempo, però, la futura vendita è facilitata grazie al pagamento dilazionato nel tempo. La somma di questi canoni mensili, infatti, viene sottratta per una buona parte, ovviamente da concordare, al costo complessivo stabilito per l’acquisto di quell’immobile. Ad esempio per un immobile che vale 200 mila euro si può pagare un canone mensile di 800 euro di cui 400 per l’affitto e 400 di anticipo sul prezzo di vendita. In questo modo dopo dodici mesi vengono raccolti 4.800 euro come fondo acconto.

Per quali immobili vale?

La formula contrattuale dell’affitto a riscatto può essere utilizzata non solo per gli appartamenti, ma anche per negozi, uffici, terreni, capannoni. Consente non solo all’acquirente di guadagnare tempo per reperire tutti i soldi necessari per concludere l’affare, ma anche al venditore per assicurarsi la vendita in un momento di crisi del mercato. Inoltre, ci sono altri aspetti da considerare: primo – chi vende si trova alleggerito di alcuni costi di gestione. Secondo: il contratto viene annullato in caso di mancato pagamento di alcuni canoni di affitto. Terzo: è possibile effettuare la trascrizione del contratto preliminare presso la Conservatoria dei registri immobiliari entro 10 anni e non 3 come consuetudine. Questo comporta che eventuali creditori del proprietario non possano iscrivere ipoteca sull’immobile né tento meno procedere al pignoramento della casa per tutto questo tempo.

Svantaggi

Attenzione: prima di sottoscrivere un contratto di affitto a riscatto è comunque opportuno rivolgersi a un avvocato o a un notaio per verificare la regolarità urbanistica dell’immobile ed escludere, così, eventuali abusi edilizi. Bisogna tener conto che solitamente questi generi di contratti prevedono una quota di affitto maggiore rispetto a quelle comuni e quindi si deve valutare bene se il gioco vale la candela. Inoltre, se alla fine dei giochi si decide di non procedere con l’acquisto, il canone versato fino a quel momento per l’affitto ovviamente va perso.

Giulia Ficarola: