I recenti casi di cronaca hanno riacceso l’attenzione (e la preoccupazione) sull’utilizzo dei social da parte dei minori che spesso sfugge al controllo degli adulti.
La polizia postale impegnata in prima linea sul tema offre questi consigli riportati anche dal sito ansa.it:
- Parlare, parlare, parlare. Il dialogo con i ragazzi è sempre una buona strada e lo è anche nel caso del web. Bisogna discutere con i ragazzi delle nuove sfide che girano in rete in modo che non ne subiscano il fascino se ne vengono al corrente da coetanei o sui social network;
- Assicurarsi che abbiano chiaro quali rischi si corrono a partecipare alle challenge online. I ragazzi spesso si credono immortali e invincibili. Proprio per questa loro immaturità potrebbero valutare come innocui comportamenti letali.
- Alcune challenge espongono a rischi medici (assunzione di saponi, medicinali, sostanze di uso comune come cannella, sale, bicarbonato etc), altre inducono a compiere azioni che possono produrre gravi ferimenti a se’ o agli altri (selfie estremi, soffocamento autoindotto, sgambetti, salti su auto in corsa, distendersi sui binari, etc);
- Controllare con astuzia, passi da un lato monitorare la navigazione e l’uso delle app social, anche stabilendo un tempo massimo da trascorrere connessi. Dall’altro mostrarsi curiosi verso ciò che tiene i ragazzi incollati agli smartphone in modo da capire meglio cosa li attrae.
- Se si trovano in rete video riguardanti sfide pericolose, se sui social compaiono inviti a partecipare a challenge, se i ragazzi ricevono da coetanei video riguardanti le sfide, vanno segnalati subito a www.commissariatodips.it; sullo stesso sito si trovano anche tutti gli aggiornamenti sui nuovi rischi.