Di solito, quando si parla di rivalità fra due città, si fa ricorso all'espressione “guerra di campanile”, o meglio campanilismo, durante la quale ognuno rivendica i valori del proprio luogo natio e rimarca con forza i suoi simboli come i migliori. O, sicuramente, più validi di quelli del rivale. E' un po' quanto sta accadendo, con le debite concessioni e proporzioni, fra Nuova Zelanda e Australia, impegnate in una disputa sotrica (rifiorita negli ultimi giorni) sulla bandiera nazionale. A ravvivare il fuoco della polemica ci hanno pensato i neozelandesi, fermi nel ribadire che il loro vessillo è stato copiato dalle autorità australiane per farne la bandiera del loro Paese. A lanciare l'accusa è stato nientemeno che il premier ad interim, Winston Peters, il quale ha esortato la capitale australiana, Canberra, a rivedere i tratti e la colorazione della loro bandiera, in quanto eccessivamente simile a quella realizzata per l'arcipelago ben 50 anni prima.
Le caratteristiche
“Abbiamo una bandiera da molto tempo – ha detto Peters (momentaneamente premier in sostituzione di Jacinda Ardern, in maternità) -, copiata dall'Australia, loro dovrebbero cambiarla e onorare il fatto che siamo arrivati primi con questo disegno”. E' noto, in effetti, che le due bandiere siano piuttosto simili: fondo blu, Union Jack in alto a sinistra e, soprattutto, stelle sulla parte destra, quattro, rosse e a cinque punte per la Nuova Zelanda, bianche, sei e a sette punte (tranne una, piccolissima, a 5) quelle dell'Australia, disposte a ricordare la costellazione della Croce del Sud (così come per la Nuova Zelanda ma anche per altri Paesi – e quindi bandiere – dell'Oceania). Inoltre, una delle stelle “australiane” è posta sotto l'Union Jack e non di lato come le altre. Elementi non sufficienti, tuttavia, a scoraggiare le pretese di revisione da parte dei neozelandesi i quali, per il 62%, sono concordi sul fatto che l'Australia debba rivedere qualcosa sul proprio vessillo.
Il referendum
Due anni fa, addirittura, fu il governo di Wellington a indire un referendum per modificare la propria bandiera, incontrando però il diniego quasi del 57% della popolazione. Stavolta, la richiesta è stata indirizzata sul fronte opposto: d'altronde, pur esistendo dal 1901, la bandiera dell'Australia è entrata ufficialmente in vigore solo nel 1954, quando quella neozelandese aveva già 52 anni di carriera ufficiale alle spalle, a fronte di un'introduzione databile addirittura al 1869. Come a dire che, se qualcuno deve cambiare, sarebbe giusto che lo facesse chi è arrivato dopo.