Il 2020 è l’anno della “conquista” di Marte da parte delle agenzie spaziali. È prevista a luglio la partenza di tre missioni per Marte. Complice, una finestra di lancio favorevole per dare inizio a una spedizione, opportunità che si verifica circa ogni 2 anni e 2 mesi.
Sono pronti i robot di Cina, Emirati Arabi e Stati Uniti per esplorare il pianeta rosso e scoprirne i segreti, compresi quelli dell’eventuale presenza di forme di vita passata e forse anche presente.
I lanci
Oggi è previsto il lancio, dal Centro spaziale giapponese Tanegashima, della prima missione in programma è “Hope”, in italiano “Speranza”, che segna il debutto su Marte degli Emirati Arabi Uniti. La sonda è stata costruita da 75 giovani ingegneri che hanno lavorato all’Università del Colorado negli Stati Uniti per affinare le competenze necessarie. L’obiettivo è studiare il clima marziano per capire quali fenomeni abbiano innescato il cambiamento della sua atmosfera che in passato si ipotizza possa essere stata un po’ più simile a quella della Terra.
Anche la Cina mira al primato. Si prepara a far partire, a fine luglio un orbiter e il primo rover cinese progettato per lo sbarco sul suolo marziano, equipaggiato con 13 strumenti. La missione si chiama Tianwen-1, che significa “Ricerca della verità celeste”. Finora nessun veicolo spaziale cinese ha mai avuto un obiettivo così distante e soprattutto quello di studiare l’atmosfera di Marte, la struttura interna e la superficie del pianeta, con una particolare attenzione alle tracce della presenza di acqua e a eventuali segnali di forme di vita.
Sarà, poi, la volta di Perseverance, il quinto rover che la Nasa si prepara a mandare sulla superficie marziana, che prenderà il testimone di Curiosity. Fra il 30 luglio e il 15 agosto sarà lanciato nello spazio dalla base dell’Aeronautica statunitense a Cape Canaveral, in Florida. Dovrebbe arrivare a destinazione nel marzo 2021 per raccogliere i primi campioni del suolo marziano nel cratere Jezero, destinati a essere inviati sulla Terra, probabilmente entro il 2031.
Le grandi aspettative
Francesco Salese, astrobiologo specializzato in geologia marziana, ha pubblicato qualche tempo fa nell’edizione online della rivista “Astrobiology” un articolo sulle caratteristiche favorevoli alla vita del cratere Jezero. Salese ha messo insieme tutti gli indizi che nel corso degli anni si sono accumulati a favore di una possibile evoluzione biologica su Marte quando il pianeta era ricco di acqua allo stato liquido, dagli alvei meandriformi ai 24 laghi individuati nell’emisfero nord di Marte, fino al probabile fondale di un antico oceano.
Europa e Russia in ritardo
Saranno assenti invece l’Europa e la Russia, si sono trovate per la seconda volta in ritardo con la loro missione ExoMars. L’Europa non ha potuto approfittare della posizione favorevole del pianeta per lanciare il rover ExoMars 2020, dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa) e della russa Roscosmos, a causa di ritardi tecnici e dovuti all’emergenza Covid-19, quindi dovrà perciò attendere il 2022, quando Marte si avvicinerà nuovamente alla Terra.