Accenna solo a placarsi l'ondata di maltempo sulla Penisola italiana: dopo i danni arrecati al porto di Rapallo e i venti di tempesta a Roma e Terracina, anche il Veneto continua a far fronte all'emergenza, soprattutto sul litorale veneziano, dove la Serenissma è alle prese da giorni con un'eccezionale acqua alta. A farne le spese non solo Piazza San Marco ma anche la Basilica, allagata per qualche decina di metri dall'acqua della laguna. I danni maggiori sono stati riscontrati all'interno del corpo principale dell'edificio religioso, dove l'acqua alta ha bagnato il mosaico del pavimento e provocato alcuni danni nei pressi dell'altare, arrivando a raggiungere i novanta centimetri di altezza. Assieme alle colonne e ai portali bronzei risalenti all'età bizantina, il Primo procuratore di San Marco, Carlo Alberto Tesserin, ha riportato la notizia dell'inondazione pressoché completa del Battistero e della Cappella Zen: “In un solo giorno la Basilica è invecchiata di vent’anni, ma forse questa è una considerazione ottimista”. Danneggiati anche due arazzi di Mirò in mostra nella chiesa.
Acqua alta eccezionale
Come in altre regioni d'Italia, anche in Veneto è dunque partita la conta dei danni: “Nulla può la Procuratoria di oggi – ha spiegato Tesserin -, che solo nel nome richiama i grandi poteri attribuiti dalla Repubblica Serenissima di Venezia, per difendere S.Marco e l'intera città di fronte agli eventi sopra i 110 cm (che sono stati già oltre 60 nell'ultimo, non ancora completato decennio). Tale difesa – spiega Tesserin – è possibile solo interrompendo il collegamento tra mare e laguna: il progetto dello Stato italiano prevede di effettuare tale interruzione alle bocche di porto, solo temporaneamente, al fine di minimizzare gli effetti sull'ecologia e sull'economia. Per noi, riparare ai danni delle frequenti inondazioni, a parte i costi connessi, sta diventando sempre più difficile e potrebbe diventare impossibile, specie in uno scenario di cambiamenti climatici globali che il mondo scientifico considera certi”.
Intanto, le maggiori criticità continuano a riscontrarsi in Liguria, dove migliaia di persone sono ancora senza energia elettrica. Assieme al porto di Rapallo, grossi danni sono stati registrati a Portofino, dove una mareggiata ha colpito il Golfo del Tigullio, danneggiando la vicina strada provinciale. A Genova, invece l'aeroporto è stato chiuso fino alle ore 16 a seguito dei detriti spazzati dal vento fin sopra le piste di decollo.