Violata consegna” per non aver portato al seguito la pistola d'ordinanza: ĆØ il reato che la procura militare contesta ad Andrea Varriale, il carabiniere che si trovava insieme a Mario Rega Cerciello la notte in cui questi ĆØ stato ucciso. La notizia ĆØ stata confermata all'ANSA dallo stesso procuratore militare, Antonio Sabino, il quale parla tuttavia di un “atto dovuto” dopo le notizie emerse finora e che gli accertamenti sono ancora “in fase esplorativa”.
Il racconto
“Eravamo senza pistola – ha detto Varriale al procuratore Michele Prestipino nei giorni scorsi – quando fai quei tipi di servizio, in borghese, non sai dove nasconderlaĀ ma mostrammo il tesserino di riconoscimento e ci qualificammo”. Il particolare, quello sulla mancata presenza dell'arma,Ā fu piĆ¹ volte smentito da inquirenti e investigatori durante la prima fase delle indagini. “L'ho lasciata nell'armadietto”, aveva aggiunto ai pm Varriale spiegando che la decisione era legata al fatto che l'attivitĆ di controllo delle piazza di spaccio viene svolta in borghese,Ā con un abbigliamento per non dare nell'occhio, ed ĆØ difficile in bermuda e maglietta occultare l'arma. Varriale perĆ² ai pm ha detto che col collega aveva subito mostrato il tesserino di riconoscimento ai due ragazzi americani. A questo punto i magistrati dovranno stabilire la veridicitĆ delle affermazioni:Ā se i due avessero manette e tesserini di identificazione e poiĀ con chi abbiano stabilito le modalitĆ dellāintervento che si ĆØ concluso con lāaccoltellamento mortale del carabiniere.Ā