E’ stato trovato morto, probabilmente suicida, Steve Stephens, il killer di Cleveland che, la domenica di Pasqua, aveva ucciso un passante scelto a caso (il 74enne Robert Goodwin sr., padre di 9 figli e nonno di 14 nipoti) con un colpo di pistola, postando poi il video integrale dell’omicidio su Facebook. Il corpo, secondo quanto diramato via Twitter dalla Polizia della Pennsylvania, sarebbe stato ritrovato nella contea di Erie dove pare fosse stato individuato da una pattuglia delle Forze dell’ordine: stando a quanto riportato dalle autorità, l’uomo si sarebbe ucciso al termine di un breve inseguimento. Sul corpo di Stephens sarà ora predisposta l’analisi identificativa, cominciando dal test del dna.
La caccia all’uomo
La caccia all’assassino di Cleveland si era estesa, trascorsi tre giorni dal delitto, a tutto il Paese, con la richiesta di collaborazione generale da parte della polizia che, in tutti gli Stati, avevano chiesto aiuto alla cittadinanza, fornendo un numero telefonico per l’emergenza e, nelle ultime ore, anche una ricompensa di 50 mila dollari per chiunque avesse fornito informazioni utili alla sua cattura. Nel comunicato diramato, le Forze dell’ordine avevano specificato che il fuggitivo era probabilmente armato e pericoloso. Le indicazioni e le segnalazioni erano state, finora, in tutto 400 secondo quanto dichiarato dal commissario di Cleveland, Calvin Williams.
I video dell’omicida di Cleveland
La notizia dell’omicidio di Pasqua aveva destato molto scalpore nell’opinione pubblica, per la sua brutale gratuità e per il successivo post video che, interamente, diffondeva la dinamica della morte del pensionato in rete. Un contenuto che, soltanto dopo circa due ore, era stato rimosso dal web, suscitando moltissime polemiche sulla poca tempestività degli amministratori di Facebook. In un altro filmato, inoltre, l’uomo aveva spiegato il movente del suo gesto, affermando di essere disperato per la fine della relazione con la sua ex compagna e di aver dilapidato al gioco tutti i suoi averi. La morte del 74enne di Cleveland sarebbe stata frutto di una scelta casuale da parte di Stephens il quale, però, aveva confessato di aver compiuto altri delitti (non meno di 15 secondo quanto affermato da lui stesso) e di avere intenzione di commetterne altri. In seguito, però, dal commissariato di Cleveland era stato precisato che tale affermazione fosse da ritenersi quantomeno discutibile, in quanto non era stata trovato alcun indizio a sua conferma.
Sarebbe dunque terminata così la caccia all’uomo che, in queste ore, aveva interessato tutto il territorio degli Stati Uniti. Steve Stephens aveva 37 anni e, prima di attuare il suo folle piano omicida, lavorava come operatore in un centro per bambini disagiati. La stessa ex fidanzata, da lui indicata come responsabile del suo gesto, lo aveva descritto come un uomo generoso. Nell’ultimo delirante video postato, il killer di Cleveland l’aveva ricordata come “l’amore della sua vita” ma anche come “il motivo per quello che è successo”.