Continua il botta e risposta fra il mistro del Tesoro Giovanni Tria e il suo omologo austriaco, Hartwig Loger. Con quest'ultimo che in un'itervista ha dichiarato: “Non siamo disposti a pagare i debiti dell’Italia”. E ancora: “A causa del consapevole avanzare della spirale del debito, non si può escludere che l’Italia non si evolva in una nuova Grecia“. Poi la stoccata finale: “Quando un governo non si attiene con tutta evidenza alle regole in fatto di debito, regole sulla quale ci siamo accordati nella UE, e se la cava senza pagare pegno e per di più pretende l’allentamento dei criteri di stabilità dell’euro, è un chiaro segno che c’è bisogno della riforma UE”. Parole che non potevano di certo passare inosservate e che hanno suscitato la dura risposta del titolare del Tesoro italiano. “Penso che le persone prima di parlare debbano pensare, è un consiglio anche per chi ha fatto quelle dichiarazioni“.
Da un Eurogruppo generale ad un Eurogruppo sull'economia italiana
La rassegna in programma a Bruxelles avrebbe dovuto analizzare l'andamento generale dell'economia, soffermandosi esclusivamente sulla situazione della Grecia. Come detto è stato proprio un paragone con il Paese ellenico a scatenare il diverbio tra i due ministri dell'Economia. Nella sua replica Giovanni Tria ha anche detto: “Occorre distinguere tra due problemi: la pressione fiscale, che va ridotta, e la composizione della pressione fiscale”, un precisazione che ha fatto intendere che nel nostro Paese sono previste un aumento dell'Iva e l'attivazione delle clausole di slavaguardia.