Jamie Silvonek, la quattordicenne che il 15 marzo 2015 uccise la madre insieme al suo fidanzato di 21 anni, Caleb Barnes, perché ostacolava il suo fidanzamento è stata condannata a 35 anni di carcere. La sentenza è arrivata dopo la confessione con la quale Jamie ha ammesso di essere colpevole di omicidio, associazione a delinquere, inquinamento delle prove e abuso di cadavere.
La teenager americana ha raccontato di aver pianificato il delitto per un’intera settimana in piena coscienza e non ha tentato di giustificarsi. “Ho passato mesi a raccontare bugie su quello che era successo – ha detto alla corte – Non posso andare avanti così per il resto della mia vita. Per me non ci sono scusanti, sapevo quello che facevo, non sono stata influenzata da nessuno, né dal mio ragazzo, né da farmaci o droghe: solo dal mio egoismo”.
Il suo ragazzo uccise Cheryl Silvonek, la madre 54enne di Jamie, pugnalandola al collo mentre erano tutti e tre in auto e stavano tornando a casa ad Allentown, in Pennsylvania. I due avevano discusso per giorni interi su quale arma usare per eliminare la donna. Dopo il delitto hanno seppellito il corpo a poche miglia da casa, sotto neve e rifiuti, abbandonarono l’automobile intrisa di sangue e andarono a cenare in un ristorante. Dopo la cena, acquistarono dei guanti e della candeggina e andarono a casa. Poche ore dopo la polizia bussò alla loro porta…