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Uccisa a fucilate la contessa Cassis Faraone

Triplice omicidio familiare nella nobiltà austriaca. In preda a un raptus dopo l'ennesima estenuante lite in famiglia, il conte Tono Goess, 54 anni, ha imbracciato il fucile a pallettoni e ha scaricato cinque colpi contro il padre Ullrich Goess-Enzenberg, 92 anni, il fratello minore Ernst, 52 anni, e la matrigna, la contessa Margherita Cassis Faraone, 87 anni, originaria di Terzo di Aquileia (Udine). L'esecuzione si è consumata giovedì attorno alle 14, al piano nobile della dimora di famiglia dei conti Goess, a Stetten, piccolo centro di 1.300 abitanti a trenta chilometri da Vienna, ma la notizia – riportata sul Piccolo di Trieste – è trapelata solo oggi.

L'uomo, dopo la triplice esecuzione, ha chiesto a una domestica di avvertire le forze dell'ordine. Tono è stato subito arrestato e a lungo interrogato dagli agenti della Polizei, alla presenza del suo legale, l'avvocato Peter Philipp. Al loro arrivo, gli agenti hanno anche trovato due fogli in cui l'omicida esprimeva tutta la sua frustrazione per il proprio stato di salute e per i rapporti con i componenti della famiglia, in particolar modo nei confronti dell'anziano padre, descritto come “tirannico”. Col fratello minore, inoltre, esistevano frizioni legate alla gestione dell'azienda vitivinicola di famiglia – i Goess-Enzenberg sono apprezzati produttori di vino – seguita dai due uomini dopo che la loro unica sorella aveva lasciato l'Austria e gli affari per convertirsi alla religione islamica.

Sconcerto per la morte improvvisa della contessa Margherita Cassis Faraone a Terzo, suo paese d'origine e dove Margherita risiedeva da sempre, assieme al personale di servizio, nella sua villa in centro. “La comunità è scioccata – ha commentato il sindaco di Terzo, Michele Tibald -. La contessa era affezionata a questo paese. Girava il mondo ma tornava sempre nella sua Terzo, dove si sentiva a casa”.

La contessa era molto conosciuta e amata anche a Trieste dove frequentava i salotti buoni. Per la sua grande passione per la lirica, la contessa era tra i soci fondatori, la prima proprietaria, del Teatro Verdi di Trieste dove anni fa aveva un palco e versava ancora ogni anno 2.500 euro al teatro. 

 

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