Otto albergatori del Trentino sono stati deferiti dalla Procura della Repubblica per omicidio colposo dai carabinieri del Nas di Trento a seguito della mancata predisposizione del piano di valutazione del rischio legionellosi, obbligatorio dal 7 marzo 2015 con delibera della Conferenza Stato-Regioni. Nell'estate scorsa si sono verificati 19 casi – tre dei quali con esito mortale – riscontrati in diverse strutture sanitarie italiane che riguardavano turisti, in maggioranza anziani, che avevano soggiornato in 14 alberghi della zona dell'altopiano della Paganella, in provincia di Trento. I tre decessi si sono verificati in hotel diversi. In una struttura, dove un turista è deceduto, è emerso il malfunzionamento di una valvola dell'impianto dell'acqua calda, fattore che avrebbe favorito il proliferare del batterio.
Gli accertamenti dei Nas
Secondo quanto accertato dal nucleo specializzato dei carabinieri, è emersa una grave sottovalutazione del rischio legionellosi da parte di quaasi tutte le strutture coinvolte, tra cui la mancanza di un'adeguata manutenzione degli impianti termo-sanitari e la non corretta gestione delle temperature nella rete di distribuzione interna e dei serbatoi di accumulo dell'acqua calda sanitaria, di molto inferiore a quanto raccomandato dalle relative linee guida. I prelievi eseguiti nel corso dell'estate del 2018 hanno, di conseguenza, evidenziato la contaminazione della rete idrica del batterio della Legionella in quasi tutele strutture in oggetto, in alcuni casi in misura particolarmente elevata.