Ammonta a circa 1,8 milioni di euro la truffa che un imprenditore agricolo della Sibaritide, nella provincia di Cosenza, ha commesso ai danni dell’Inps. La complessa attività investigativa dei finanzieri ha portato alla luce il “modus operandi” dell’uomo, che attraverso la predisposizione di falsi contratti di fitto o comodato di terreni, ha documentato all’Istituto di previdenza sociale una rilevante disponibilità di fondi agricoli idonei a giustificare, con riferimento al periodo 2007 – 2013, l’assunzione di 517 operai agricoli a tempo determinato, per oltre 40.000 giornate lavorative.
L’imprenditore avrebbe comprovato l’effettivo esercizio della sua attività, e quindi l’impiego dei lavoratori, anche attraverso la presentazione delle relative dichiarazioni dei redditi. In questo modo l’ente pubblico è caduto in errore, erogando loro l’indennità. Nel dettaglio 431 per disoccupazione agricola, 352 per malattia, 31 per maternità e 18 per congedo parentale.
Inoltre, gli accertamenti condotti avrebbero appurato che l’azienda agricola, per il periodo dal 2007 al 2012, avrebbe omesso di versare i relativi contributi previdenziali INPS quantificati in oltre 400 mila euro. Tutte le situazioni penalmente rilevanti emerse a carico del titolare dell’azienda agricola dagli accertamenti sono state segnalate alla Autorità Giudiziaria. La posizione dei 517 braccianti agricoli è al vaglio della stessa autorità competente per le indennità indebitamente percepite.
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