Ennesima tragedia in montagna. Uno scialpinista di 47 anni, di Forni Avoltri (Udine), Carlo Ceconi, alpinista classe 1971, è stato travolto e ucciso da una valanga ieri durante un'escursione in solitaria sull'itinerario che conduce al Monte Coglians, nelle Alpi Carniche. L'uomo, alpinista esperto e componente del Soccorso alpino di Forni Avoltri, ha perso la vita salendo il torrione finale del Coglians, travolto da una valanga partita dalla zona della vetta.
Le ricerche
Il suo corpo è stato ritrovato nella notte dai colleghi del Cnsas che avevano attivato le ricerche nel tardo pomeriggio. A segnalare il mancato rientro dell'uomo era stata la madre. Una ventina di tecnici del Cnsas di Forni Avoltri e Sappada e della Gdf hanno ripercorso con gli sci, fino a dove è stato possibile, l'itinerario seguito dallo scialpinista. Raggiunta la quota di 2.400-2.500 metri di altitudine, intorno alle 22, una squadra del Cnsas si è trovata davanti al distacco di una valanga scesa lungo il vallone terminale che conduce alla vetta del Monte Coglians. Immediate le operazioni di bonifica della valanga.
Il corpo dello scialpinista è stato individuato intorno all'una di notte. A ritrovarlo è stata l'Unità cinofila del Soccorso alpino e speleologico. Dello scialpinista disperso erano stati individuati prima lo zaino e poi il berretto. Il cane Jack, un australian kelpi, ha potuto restringere la zona della ricerca e condurre i tecnici nel punto giusto. Attaccato allo zaino di Ceconi – riporta Udien Today – c'era uno dei due sci, con ancora la pelle di foca sulla soletta. Il particolare indica il fatto che lo scialpinista stesse risalendo la cima, che presenta una pendenza più elevata, e per questo si percorre sempre senza attrezzi ai piedi.