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Trasformare il rame in “oro” è possibile

Alcuni scienziati cinesi potrebbero avere scoperto il modo di trasformare il rame in un nuovo materiale “quasi identico” all'oro. I ricercatori sono riusciti nel “miracolo” bombardando atomi di rame con plasma di argon ad alta energia, provocando così una trasformazione nella struttura elettronica del metallo che ha iniziato a comportarsi come i metalli nobili: “Ha raggiunto prestazioni estremamente simili a quelle dell'oro o dell'argento”, hanno spiegato i ricercatori in una dichiarazione riportata nel South China Morning Post. Come scrive Focus.it. il processo non può essere usato per creare “oro artificiale”. Ma la resistenza all'ossidazione e la bassa reattività di questo “rame modificato” lo rende perfetto per usi industriali, per esempio per realizzare componenti di dispositivi elettronici come smartphone e computer, risparmiando sull'uso di materiali quali oro e argento molto più costosi. La ricerca è frutto di un lavoro congiunto tra diverse università cinesi quali la Chinese Academy of Sciences, la Ningxia University, la Zhejiang Normal University e la Dalian University of Technology. Il risultato è stato descritto in un articolo pubblicato su Science Advances.

Dirty gold

Una potenziale riduzione della domanda dell'oro in un momento di boom economico di questo prezioso metallo, barattato per avere soldi o cibo in molti di quei Paesi – come l'India – che stanno vivendo una grave crisi bancaria: la classe lavoratrice indiana, spesso media e per gran parte composta da imprenditori agricoli, utilizza oro fisico per ottenere prestiti ed evitare di fallire. I volumi, infatti, sono letteralmente esplosi, tanto che i prezzi interni dell’oro sono saliti del 25% da inizio anno, raggiungendo le 38.765 rupie (circa 543 dollari) per 10 grammi. Ma dove c'è tanta richiesta, si infiltra il business criminale. L’industria aurea e orafa mondiale stanno vivendo una vera e propria forgery crisis, con barre di oro fisico per un controvalore di circa 50 milioni di dollari ma totalmente contraffatte forgiate negli ultimi tre anni e immesse sul mercato. Il cosiddetto dirty gold. “Solitamente, l’oro contraffatto è riconoscibile perché si tratta di altri metalli, molto meno preziosi e costosi, i quali vengono placcati” spiega su Business Insider.it  Richard Hayes, Ceo della Perth Mint in Australia. “Nel caso di queste barre, l’oro è reale ma sono i marchi di garanzia a essere contraffatti. Il rischio? L’oro è genuino ma è la sua fonte ad essere a rischio, ovvero la garanzia etica della sua provenienza”. In parole povere, la grande industria del riciclaggio internazionale ha trovato un nuovo metodo per ripulire proventi illeciti. Inquinando però il mercato, nel suo momento di massima richiesta e volumi di contrattazione. E' proprio il caso di dire che non è tutto oro quel che luccica.

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