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Traini portato nello stesso carcere di Oseghale

Sono nello stesso carcere Luca Traini e Innocent Oseghale. Il 28enne italiano che ieri mattina ha sparato su un gruppo di africani a Macerata, ferendone 4, è stato trasferito nel penitenziario di Montacuto, ad Ancona, dove si trova anche il nigeriano 29 su cui pesa l'accusa di aver ucciso la 18enne Pamela Mastropietro, di averne occultato e vilipeso il cadavere. Nell'udienza di convalida, Oseghale si è avvalso della facoltà di non rispondere.

Sarebbe stata proprio la morte della giovane romana ad aver acceso la rabbia di Traini. “Ero in auto e stavo andando in palestra quando ho sentito per l'ennesima volta alla radio la storia di Pamela. Sono tornato indietro – avrebbe raccontato ai carabinieri – ho aperto la cassaforte e ho preso la pistola“. Poi il 28enne, un passato come candidato alle amministrative tra le fila della Lega, sarebbe salito di nuovo in auto e avrebbe messo in atto il suo raid contro persone dalla pelle scura.

All'una di notte Traini ha lasciato la caserma dei Carabinieri per essere portato in carcere. Michele Roberti, comandante provinciale dei carabinieri di Macerata, ha confermato che il raid è stato “il gesto di un folle”, “non riconducibile ad alcuna organizzazione strutturata” e che il giovane, al momento dell'arresto, era “tranquillo e lucido”.

Nel carcere di Montacuto Traini è tenuto in isolamento, in un reparto diverso da quello in cui si trova Oseghale. “È tenuto accuratamente lontano anche da altri detenuti di colore“, dicono dal carcere.

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