Sarebbero stati responsabili di un traffico indiscriminato di migranti a livello internazionale: una maxi-operazione messa in atto dagli agenti della Direzione distrettuale antimafia ha portato all’arresto di 18 persone su 34 ordinanze di arresto emesse. Cinque di queste sono avvenute a Milano. Gli arrestati, sono per la maggior parte di nazionalità straniera, ma sono presenti anche alcuni italiani. Le indagini, avviate circa due anni fa, hanno in breve tempo interessato dapprima la provincia di Cremona e, successivamente, altre province della Lombardia. Setacciata anche la zona di frontiera di Ventimiglia. Secondo quanto emerso finora, le indagini si sarebbero estese anche in altre regioni italiane.
“Sacrificio da 5 mila dollari”
Ulteriori dettagli sono stati forniti in una conferenza stampa, andata in scena nella Sala Scrofani della Questura di Milano, e partecipata dalla procuratrice della Repubblica, Ilda Boccassini, la quale ha commentato come “quando siamo intervenuti, questi profughi avevano già per mesi, anche anni, affrontato mille disagi per arrivare in Italia. Quello che loro pagavano, 5mila dollari, mille euro, è il sacrificio che le famiglie fanno pur di avere la possibilità di una vita migliore”. Un percorso d’inchiesta durato ben 24 mesi, grazie al quale è stato possibile sgominare un lucroso traffico di esseri umani, fatti passare anche attraverso il confine ligure e stipati in condizioni disumane all’interno di furgoni: “Quando abbiamo aperto uno di questi furgoni intercettati, chiusi con il lucchetto, e visto quaranta persone che pur di avere una speranza di libertà erano ammassate e supine, questo deve farci sentire tutti responsabili di ciò che succede”.
“Una globalizzazione del male”
“Fa impressione – ha spiegato ancora la procuratrice – essere di fronte al dolore prodotto dalla globalizzazione del male, di persone senza scrupoli che si alleano tra loro”. L’accusa per le persone tratte in arresto, è di associazione a delinquere e finalizzata all’immigrazione clandestina con l’aggravante della transnazionalità. Secondo quanto emerso, i vertici dell’organizzazione sarebbero di nazionalità afghana ed egiziana, mentre, in misura minore, sudanese, tunisina e albanese. Almeno 62 i viaggi e gli ingressi illegali ricostruiti dagli inquirenti: “Sapevano che c’erano sbarchi di carne da macello pronta a fare qualsiasi cosa per raggiungere il nord Europa… Dove c’è miseria si inserisce il business del crimine”.