I carabinieri del Ros di Torino hanno arrestato un cittadino marocchino di 29 anni, Mouner El Aoual, per i reati di associazione finalizzata al terrorismo internazionale, istigazione a delinquere e apologia di reato aggravati. Il giovane, che risulta presente nel nostro Paese come irregolare dal 2008, stava progettando, secondo quanto emerso dalle indagini, un attentato in Italia. L’indagine, coordinata dalla Procura di Torino, aveva già permesso nel 2016, nell’ambito dell’attività di prevenzione e contrasto del fenomeno dei cosiddetti ‘foreign fighters’, di individuare un internauta residente in Italia che, utilizzando il nickname “Salah Deen” su Facebook, aveva condiviso immagini di propaganda jihadista difficilmente reperibili.
Si trattava proprio di Mouner El Aoual, che promuoveva sul web l’ideologia del Califfato islamico e istigava a compiere attentati contro i “miscredenti“, come li definiva, giustificando e inneggiando i recenti attentati commessi in Germania, Svezia e Francia. Su una chat l’uomo aveva esternato la volontà di pianificare un attentato terroristico nel nostro Paese ed era alla ricerca di altri sodali per la sua realizzazione. Nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere, il giudice per le indagini preliminari scrive che si tratta di un “soggetto estremamente pericoloso” che “sta svolgendo un’opera di proselitismo e incitamento ad azioni violente e letali” e che “per intenti e personalità presenta un altissimo rischio di passare all’esecuzione di tali gravi atti di violenza”.
L’inchiesta è stata condotta in collaborazione con l’Fbi, che aveva fornito informazioni su un soggetto attivo in una chat room sul social network Zello con il nickname «Ibn Dawla7» («figlio dello Stato» inteso come Stato Islamico). Lo stesso soggetto era tra gli amministratori di un canale chat tematico denominato «Lo Stato del Califfato Islamico».