Per il terzo giorno consecutivo, Santiago del Cile è rimasta sotto misure contro l'inquinamento atmosferico a causa degli alti livelli di contaminazione dell'aria. E' quanto ha comunicato l'amminastrazione della capitale cilena, citata dal portale Infobae.
Le misure “pre-emergenza” ambientale
Dopo che 11 stazioni di monitoraggio della città, che conta circa 7 milioni di abitanti, hanno segnalato che il livello di contaminazione dell'aria è salito tra 300 e 499 microgrammi di particelle nocive per metro cubo, Santiago è stata posto sotto “pre-emergenza ambientale” dallo scorso sabato. In un comunicato, viene ricordato che sarà vietato “l'uso di stufe e cucine a legna in tutta la regione metropolitana” ed è stato imposto il blocco di “1.281 fonti industriali fisse”. Inoltre, l'amministrazione di Santiago ha predisposto un blocco per circa il 205% della circolazione dei veicoli, ordinando un blocco di circa 300 mila auto e altri mezzi di trasporto.
La città di Santiago si sviluppa in una valle circondata dalle Ande e da alcune colline. Proprio per la sua posizione, il vento non riesce a pulire il cielo della capitale cilena. Quando non piove, come in questo mese considerato il più secco dal 1968, è facile che la quantità di polveri sottili nell'aria raggiunga livelli critici. Secondo quanto riferito dai media, la cattiva qualità dell'aria sarebbe responsabile indiretta di circa 3.700 morti all'anno in Cile.