Paura in Nuova Zelanda che è stata colpita da un violento terremoto di magnitudo 7.1 che ha avuto origine in mare, a 167 chilometri a nord est di Girborne, a largo della costa settentrionale del Paese. L’ipocentro è stato registrato a una profondità di circa 19 chilometri nella crosta terrestre.
La protezione civile e il Centro per la gestione delle emergenze hanno disposto l’evacuazione delle abitazioni situate lungo la linea costiera settentrionale in quanto è stata lanciata un’allerta tsunami. La violenta scossa sismica è stata registrata anche dall’Istituto statunitense Usgs.
L’allerta tsunami è stata lanciata dalle autorità competenti dopo l’arrivo di un’onda di 30 centimetri nella regione poco popolata di East Escape, circa un’ora e mezza dopo che è avvenuto il sisma, le 4.37 locali (le 16.37 in Italia). In un comunicato, la Difesa civile, ha avvertito che l’attività di tsunami era iniziata e sarebbe proseguita per diverse ore, ma l’allerta è rientrata con il passare del tempo. Inoltre, è stato segnalato che non risultano danni né a cose né a persone.
Non è inusuale che si verifichino terremoti in Nuova Zelanda, infatti il Paese è situato al limite della cosiddetta “cintura di fuoco” del Pacifico: si tratta di una zona estesa per circa 40 mila chilometri, con una forma che ricorda vagamente quella di un ferro di cavallo. E’ caratterizzata dalla presenza di numerosi archi insulari tra cui la Nuova Zelanda, le Filippine, Polinesia, Indonesia e Giappone, fosse oceaniche e catene montuose vulcaniche. Qui, in una hanno vengono registrate fino a 15.000 scosse di terremoto l’anno.