Una scossa di terremoto di magnitudo 3.1 è stata registrata alle 3:24 in Sicilia, a ovest di Catania. Secondo i rilevamenti dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), il sisma ha avuto epicentro a 9 km da Ramacca (comune di 10.854 abitanti della città metropolitana di Catania) ed ipocentro molto superficiale, a soli 10 km di profondità. La scossa, non particolarmente forte, è comunque stata avvertita anche nel vicino comune di Palagonia. La prima scossa, avvenuta alle 3:24 della scorsa notte, è stata seguita di una seconda alle 7:18 di questa mattina di magnitudo inferiore, 2.0 sulla scala Richter. Come riportano fonti locali, non si segnalano danni a persone o cose.
Sempre oggi, l'Ingv ha registarto un terremoto di magnitudo 2.1 a 7 km a Nord Ovest da Nocera Umbra (in provincia di Perugia), comune già duramente colpito dal sisma umbromarchigiano del 1997. In quella occasione, l’83% della popolazione fu costretta a lasciare la propria abitazione. Fortunatamente, non ci furono vittime: la gente era già in strada perché la scossa principale, di magnitudo 6.0 e intensità massima del IX grado Mercalli, arrivò in tarda mattinata, dopo diverse avvisaglie notturne.
Il sisma e il maremoto del 1169
Catania subì un terremoto disastroso nel lontano 1169, quando la mattina del 4 febbraio una scossa di magnitudo che raggiunse il X grado della scala Sieberg, con epicentro nel mare Ionio lungo la costa tra Catania e Siracusa, distrusse la costa orientale della Sicilia e la Calabria meridionale: i paesi principali della provincia catanese e le città del Val di Noto, della Piana di Catania e della Val Demone furono falcidiati dal terribile sisma. Secondo alcune fonti antiche, si verificò anche un'eruzione dell'Etna con crollo parziale del versante orientale. Il numero delle vittime nel capoluogo etneo è stato stimato tra le 15.000 e le 20.000 persone, vale a dire la quasi totalità della popolazione. Nello specifico, un elevato numero di fedeli e del clero catanese, compreso il vescovo della città Giovanni d'Aiello, morirono sotto il crollo della Cattedrale di Sant'Agata mentre era in corso una funzione religiosa alla vigilia della festa di Sant'Agata che ricorre il 5 febbraio, la cosiddetta “Messa dell'aurora”. Le città di Lentini, Modica e Piazza Armerina vennero rase al suolo. La città di Messina subì i danni di un maremoto provocato dall'evento sismico che risalì per circa 6 km il corso del fiume Simeto. La furia delle acque distrusse il villaggio di Casal Simeto che non venne mai più ricostruito. In base alle testimonianze storiche dell’epoca, la magnitudo momento (Mw) del fenomeno è stata stimata dai ricercatori di geologia storica dell’Ingv in 6.6 sulla scala Richter, maggiore del sisma che il 24 agosto 2016 rase al suolo Amatrice e piegò il Centro Italia, che fu di magnitudo 6.0.