Diciotto ordinanze di custodia cautelare con arresti domiciliari per 12 pediatri tra cui 2 primari, 5 informatori scientifici e un dirigente d’azienda di alimenti per l’infanzia: l’accusa che ha mosso i Carabinieri del NAS all’operazione, che ha visto peraltro l’emanazione di ben 26 decreti di perquisizioni in Toscana, Lombardia, Marche e Liguria, è corruzione. Secondo alcune mamme, infatti, gli accusati inducevano le mamme ad utilizzare latte artificiale di note ditte al posto del latte materno.
L’attività investigativa delle forze dell’ordine ha accertato una vera e propria pratica corruttiva, che consolidata e diffusa si associava a ditte di alimenti per l’infanzia inducendo numerosi pediatri a prescrivere latte in polvere ai neonati dietro elargizione di tangenti – costosi viaggi o regali di lusso -.
Quello architettato dalle aziende era un sistema complesso e organizzato: gli informatori scientifici dei noti marchi, infatti, prendevano contatti con i pediatri per sollecitarli verso la prescrizione di latte artificiale ai neonati, contravvenendo ai pareri scientifici sulla necessità di promuovere il latte materno. Grazie poi alla complicità di alcune agenzie di viaggio, che fatturavano false spese per la partecipazione dei medici a congressi e corsi di aggiornamento anche internazionali, facevano ottenere tramite queste un “buono” al professionista, che lo utilizzava per pagare viaggi di piacere per sé ed i propri familiari.
Tra i coinvolti nell’inchiesta anche due noti primari di ospedali italiani, per i quali era più facile convincere le neo mamme in dimissione ad utilizzare il prodotto promosso dalle ditte. I carabinieri, nell’attività investigativa, sono riusciti a provare l’esistenza di un giro di mazzette per centinaia di migliaia di euro e viaggi verso rinomate mete turistiche come Sharm el Sheik, India, Stati Uniti, Parigi, Londra, Istanbul e Crociere nel Mediterraneo e nord Europa).
Secondo l’associazione di consumatori “Codacons”, questa è una vicenda “squallida. Che pone gli interessi delle aziende del latte davanti a quelli di mamme e neonati”.
“E’ un vero e proprio scandalo – si legge in una nota del Presidente Carlo Rienzi – che dimostra l’esigenza di un maggior controllo sul rapporto tra medici e società private operanti nel settore sanitario. Ci costituiremo come parte civile nel procedimento e offriamo fin da ora assistenza legale ai genitori coinvolti nella vicenda per far ottenere loro il giusto risarcimento. Il danno subito alle famiglie – continua Rienzi – è enorme: da un lato quello economico, legato alla spesa per l’acquisto del latte artificiale. Dall’altro quello biologico, in relazione al mancato allattamento con latte materno e possibili conseguenze sullo sviluppo dei neonati”.