Una serata di passione per le vie di Torino, protagoniste loro malgrado di scontri e tafferugli fra manifestanti antifascisti e Forze dell'ordine, venuti a contatto attorno alle ore 20 quando un gruppo di circa cinquecento persone partecipanti al corteo hanno tentato di raggiungere l'Ambassador Hotel, dove il leader di CasaPound, Simone Di Stefano, stava tenendo un comizio. Una situazione del tutto simile a quella che, una settimana fa, si era verificata a Bologna, dove uno stuolo di manifestanti antagonisti aveva tentato di forzare il cordone di sicurezza per irrompere nell'adunanza dei militanti di Forza Nuova per il discorso di Roberto Fiore. Lanci di petardi, sassi, bottiglie e bombe carta da parte degli antifascisti verso i poliziotti, i quali hanno dapprima utilizzato idranti e, successivamente, i lacrimogeni per disperdere i dimostranti.
Salvini: “Alle idee si risponde con le idee”
Al termine degli scontri, avvenuti tra Corso Bolzano e Corso Vinzaglio, il corteo si è allontanato dalla zona proseguendo verso Piazza Statuto, mentre due di loro venivano fermati dagli agenti, fra i quali vi erano peraltro tre effettivi rimasti feriti: “Alle idee si risponde con idee mai con violenza – ha detto il leader della Lega Nord, Matteo Salvini, commentando le violenze torinesi -. Nell'Italia che ho in testa io la polizia si occupa degli spacciatori non dei figli di papà. Sabato pomeriggio in piazza Duomo a Milano la polizia e i carabinieri saranno tranquilli perché io condanno la violenza da ogni parte arrivi”. Alcuni dei partecipanti al corteo hanno persino rovesciato in strada alcuni cassonetti.
I manifestanti si erano mossi da Porta Nuova verso le 19, accompagnati dallo slogan “Andiamo a stanare i fascisti di CasaPound” e da un nutrito schieramento di Forze dell'ordine in tenuta antisommossa. Durante il percorso, i dimostranti sono penetrati nel cantiere del collegamento tra corso Inghilterra e corso Matteotti, dove hanno raccolto materiale da impiegare durante la sassaiola.