Il caso Swissleaks approda anche sulle scrivanie degli investigatori della Guardia di Finanza italiana. Sono 351 le persone, già individuate dalle Fiamme Gialle, che sarebbero coinvolti in una maxi frode fiscale realizzata con la sottoscrizione di polizze vita. L’ipotesi dell’accusa è che il Fisco veniva evaso attraverso la stipulazione delle cosiddette “polizze mantello”: i clienti avrebbero intascato ingenti interessi sui risparmi senza pagarne le imposte.
La presunta frode sarebbe di centinaia di milioni di euro, ma si ipotizza siano 8 i miliardi di euro sottratti al Fisco. Fra i 351 nomi spicca anche quello del deptato del Pd Francantonio Genovese che fra due settimane dovrà comparire davanti ai giudici in quanto era stato arrestato lo scorso maggio, su richiesta della Procura siciliana e del gip, per rispondere di delinquenza finalizzata al peculato, truffa, falso in bilancio e altri reati. “Le disponibilità estere dei clienti – spiega il direttore dell’agenzia delle entrate – sono state impiegate in differenti attività d’investimento finanziario localizzate in un Paese a fiscalità privilegiata (Svizzera), mediante la corresponsione di un “premio” per la sottoscrizione di un prodotto finanziario denominato Life Portfolio International che solo formalmente ha natura assicurativa”.
In realtà il prodotto assicurativo era finalizzato a occultare all’erario le ingenti disponibilità di denaro che rimanevano nell’anonimato grazie all’aiuto della compagnia assicurativa con sede nelle Bermuda o nel Lichtenstein. Ora l’indagine della Guardia di finanza e della Procura milanese – per i reati di frode fiscale, ostacolo all’attività di vigilanza, riciclaggio e abusivismo finanziario – proseguirà per accertare le responsabilità della banca e dei funzionari che hanno promosso l’iniziativa, inoltre mirerà a portare alla luce i nomi ancora occulti di chi ha evaso il fisco.