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Suore uccise: due persone arrestate in Burundi

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Potrebbe essere vicino alla soluzione il giallo delle tre suore seviziate e uccise in Burundi ieri. Due persone sarebbero state arrestate in relazione all’omicidio delle missionarie saveriane. Lo ha riferito Hermes Harimenshi, portavoce della polizia locale, come riporta la stampa locale africana. 

Secondo quanto affermato da un funzionario delle autorità locali – che ha voluto mantenere l’anonimato – le donne sarebbero state violentate, uccise e lasciate a terra, vicino all’ingresso posteriore del convento a cui avevano dedicato una vita. Bernadette, assassinata a quasi un giorno di distanza dalle prime due, sarebbe stata “uccisa selvaggiamente”, secondo le parole del sindaco di Kamenge Damien Baseka.

Le sorelle, parte della comunità dei saveriani, si occupavano da anni dei giovani del centro di Bujumbura, capitale del piccolo stato Africano. Il loro compito era quello di promuovere la convivenza di ragazzi appartenenti ad etnie diverse e la vita che conducevano le portava a stare continuamente in contatto con persone diverse tra loro.
Secondo quanto riportato dall’agenzia Afp, un alto responsabile della polizia del Burundi avrebbe spiegato che “l’assassino ha sgozzato le suore e si è accanito su di loro a colpi di pietra”. Si pensava inizialmente ad un furto, ma dopo le prime indagini, le forze dell’ordine locali hanno riferito che non sembra essere questo il movente del triplice omicidio: “Siamo alla ricerca da ore di quest’uomo, che comunque è stato identificato”, ha sottolineato l’ufficiale.

Ieri le due sorelle non avevano dato notizie di sé, e fin dalle prime ore del pomeriggio la loro assenza aveva destato grande preoccupazione tra la comunità dei saveriani. Il superiore padre Mario Pulcini ha riferito all’agenzia stampa Misna che Bernadette aveva chiesto notizie di Olga e Lucia verso le 16.00, perché “dall’interno della casa non c’erano segnali di vita, tutto era chiuso e con le tende tirate”. I loro corpi sono stati trovati nei pressi di un’entrata laterale del convento, che era rimasta aperta. Bernadette, invece, è stata uccisa più tardi, nella notte: “Questa notte le suore sono tornate a chiamarmi – ha aggiunto Pulcini – temevano che l’aggressore fosse in casa. Quando siamo riusciti ad entrare, abbiamo trovato anche suor Bernadette senza vita”.
Il capo dei saveriani ha definito l’accaduto “un episodio del tutto inaspettato, un enorme dolore”.

Le condoglianze sono giunte anche dalla Mogherini: “E’ un grande dolore, a nome mio e del governo vorrei porgere le più sentite condoglianze alle famiglie delle vittime e a tutto l’ordine delle Missionarie di Maria Saveriane. Ancora una volta – ha aggiunto – assistiamo al sacrificio di chi, con dedizione totale, ha passato la propria vita ad alleviare le troppe sofferenze che ancora esistono nel continente africano”. Cordoglio anche da parte della Cei. La Presidenza della Conferenza Episcopale italiana ha voluto esprimere, con un comunicato, il suo dolore e la convinzione che il loro martirio sarà seme fecondo.

La violenza e la morte, in ogni caso, non vinceranno sul legame che le tre missionarie avevano con il Burundi.  I loro corpi saranno, infatti, sepolti nel cimitero saveriano di Bukavu, dove giovedì mattina ci sarà la Messa in cattedrale. Lo ha rivelato all’Agenzia Fides suor Delia Guadagnini, ex Superiora regionale delle Missionarie Saveriane per la Repubblica Democratica del Congo e il Burundi, che conosceva le vittime.  “Non ci sarà il rimpatrio delle salme per volontà espressa dalle nostre sorelle missionarie – ha spiegato la suora – e perché la gente, che hanno amato e servito, desidera che rimangono con loro. È un segno di amore fino alla fine”. Anche perché le tre consorelle avevano fortemente voluto rientrare in Africa: “Avevano seri problemi di salute – ha raccontato ancora l’ex Superiora – ma tutte avevano chiesto, quasi puntando i piedi, di poter tornare in Burundi e dare la vita fino alla fine”. 

 

 

 

Giulia Capozzi: