Nessuno merita il tuo perdono, siamo tutti indegni e dannati“. Sono struggenti e, al contempo, durissime le parole affidate a un post su Facebook di Tiziana Saliva, nonna di Leonardo Russo, il bimbo di appena 20 mesi per la cui morte sono stati arrestati a Novara la figlia, Gaia Russo, e il compagno, Nicholas Musi.
Il post
“Signore se esisti resuscitalo!” scrive, distrutta, la donna. “Perché hai voluto il mio angelo? Tu ne hai tanti, restituiscimelo”. Poi il link che rimanda alla canzone “Resuscitami“. Quello di oggi non è l'unico post che la nonna dedica alla tragedia che ha sconvolto la sua famiglia. “Sei e sarai per sempre un angelo puro e delicato” conclude. I funerali del bimbo saranno celebrati nel duomo di Novara il 28 maggio dal vescovo, monsignor Giulio Franco Brambilla.
Massacrato
Gli accertamenti della polizia hanno consentito di ricostruire le violenze inaudite subite da Leonardo. Qualcosa, come ha detto il procuratore del capoluogo piemontese Marilinda Mineccia, non degna “di un essere umano“. Il piccolo ha riportato diverse fratture, lesioni in ogni parte del corpo e aveva il fegato spappolato. “Musi mi ha detto che aveva la 'coscienza pulita' – ha rivelato il magistrato – che col senno di poi mi sembra alquanto agghiacciante“. La Questura di Novara ha fermato la madre il compagno a casa di un amico. “Non hanno avuto alcuna reazione”, ha detto Valeria Dulbecco, dirigente della Squadra Mobile. Lunedì è prevista l'udienza di convalida del fermo davanti al gip. E' probabile che giovedì mattina, quando è arrivata al 118 la richiesta di intervenire nell'appartamento di Sant'Agabio dove la coppia viveva col bambino, Musi fosse sotto l'effetto della cocaina: gli esami avrebbero confermato l'assunzione, anche se “non è possibile essere certi – ha spiegato il pm Caramore – che in quei momenti fosse alterato dallo stupefacente”