Lo scorso 13 giugno Paolo Massari, giornalista Mediaset ed ex assessore del Comune di Milano della giunta Moratti, ha stuprato un’amica imprenditrice e sua compagna di scuola. Il giornalista ha patteggiato 2 anni di carcere, pena sospesa, ai quali sono stati aggiunti altrettanti di trattamento terapeutico, secondo quanto previsto dal “Codice Rosso”. È stata accolta la richiesta di patteggiamento, con contestuale risarcimento di 30 mila euro alla vittima, dal Gup Tiziana Gueli.
Maria Letizia Mannella, Procuratore aggiunto e Responsabile del dipartimento fasce deboli, ha precisato che la pena a due anni, patteggiata oggi, da Massari a cui si aggiungono altri due anni di trattamento, di fatto “è adeguata al fatto concreto e anche al comportamento processuale dell’imputato che è stato corretto“.
Il percorso terapeutico
Massari, sin da subito ha accettato di sottoporsi a un percorso terapeutico. Inoltre, ha ammesso di aver commesso il fatto e ha provveduto a chiedere scusa alla donna che aveva aggredito nel garage del palazzo dove vive. L’uomo, è stato sospeso, sin dal momento dell’arresto, in via cautelare, da Mediaset e dall’Albo dei giornalisti. Massari è stato di libertà.
Subito dopo l’aggressione, Massari ha intrapreso un percorso terapeutico mirato, con colloqui cadenzati con un psicologo, volto al sostegno e al recupero come previsto dal “Codice Rosso”, pacchetto contro la violenza sulle donne dell’anno scorso.
I fatti
Secondo quanto emerso dalle indagini, il 13 giugno scorso, un sabato sera, Massari aveva un appuntamento con l’amica che aveva bisogno di aiuto e consigli visto il momento difficile che la sua situazione professionale stava versando a causa del Coronavirus. I due, dopo un aperitivo in locale della movida vicino a Porta Venezia, decisero di andare a cena insieme.
Massari, però, le propose di lasciare lo scooter nel suo garage per poi recarsi al ristorante. Una volta giunti nel garage, dal quale si accede direttamente al loft del giornalista, l’uomo ha aggredito e violentato l’imprenditrice. Quest’ultima è riuscita a scappare e in mezzo alla strada disperata e praticamente senza abiti, attorno alle 22, è stata soccorsa dalle Volanti. Dopo di ciò, la donna ha provveduto a denunciare Massari, il quale è stato arrestato.
Altre vittime
Sembrerebbe che almeno sette donne, nei mesi scorsi, abbiano raccontato al Pm Alessia Menegazzo, che ha svolto approfondimenti di indagine, di essere state vittime delle violenze da parte di Massari, ma, nessuna ha sporto formalmente denuncia. Non denunciato il giornalista anche la funzionaria del Consolato Norvegese e una impiegata. Queste ultime nel 2010 hanno inviato una lettera per raccontare quanto avevano subito all’allora Sindaco Letizia Moratti, la quale decise di rimuovere l’ex assessore dal suo incarico, il quale sosteneva di non essere “un molestatore sessuale”.