E’ ancora avvolta nel mistero la morte di Domenico Maurantonio, lo studente precipitato dal balcone di un hotel a Milano mentre era in gita con la classe in occasione dell’Expo. Dalle ultime analisi, sono state trovate sotto le unghie tracce di Dna e nello stomaco è stata rilevata una quantità di alcol maggiore rispetto a quella presente nel sangue, che potrebbe indicare che avesse bevuto fino a poco prima di morire.
E’ quanto emerso dai primi accertamenti medico-legali, tossicologici e genetici, ancora parziali, eseguiti dai consulenti Giulio Giovannetti, Luca Sironi e Marzio Capra, nominati dal pm di Milano Claudio Gittardi, che coordina le indagini condotte dalla Squadra mobile.
Accertamenti che non portano ancora ad una svolta sul caso ma che permettono di aggiungere dei tasselli nella ricostruzione di quanto accaduto nella notte del 10 maggio. Intanto viene esclusa ogni ipotesi di assunzione di droghe e si attendono nei prossimi giorni i risultati scientifici della prima relazione parziale. I residui del Dna trovati sotto le unghie del ragazzo dovranno essere esaminate e comparate con altro materiale biologico raccolto nelle ultime settimane, come il Dna dei compagni di classe.
Dopo il deposito della relazione parziale, gli inquirenti lavoreranno anche per ricostruire con esattezza la dinamica della caduta non accidentale dalla finestra del quinto piano dell’hotel. Sui social network intanto è comparso l’invito a partecipare ad un evento previsto per mercoledì 10 giugno, un mese esatto dopo la tragedia, e intitolato “‘Vogliamo verità e giustizia per Maurantonio Domenico”.