Non si è trattato di omicidio in seguito a rapina, ma di suicidio. E’ quanto appurato dai sanitari sulla salma dello studente molisano Ciro Ciocca, morto ieri a Parigi dove si trovava per il programma Erasmus. In un primo momento sembrava infatti che il ragazzo, 21 anni il mese prossimo, fosse stato accoltellato nella notte tra venerdì e sabato scorsi da malviventi che volevano portargli via un telefonino e un pc. Ma, dopo il ricovero in ospedale, la triste verità.
La notizia della morte si è diffusa tra parenti e amici attraverso un tam tam tra social network e chat sui telefonini poche ore dopo la tragedia. Il fratello del giovane, Gianluigi, aveva scritto su Facebook: “Non doveva succedere a lui!!!!”. Poi, rivolgendosi direttamente a Dio, aveva pregato: “Se esisti davvero fai qualcosa!!!”. Gianluigi chiedeva infine con urgenza una persona che parlasse il francese e sapesse tenere un dialogo “di alti livelli”. Poi, nel pomeriggio di sabato postava questa frase: “Che cosa strana che è la vita!”.
Il dramma si è consumato nella notte tra venerdì 2 e sabato 3 settembre. La vittima presentava numerose coltellate sul corpo, poi il ricovero d’urgenza in ospedale. Con il passare dei giorni, le condizioni di Ciro si erano stabilizzate, ma poi il peggioramento fino al decesso avvenuto a cinque giorni dall’aggressione. Della vicenda aveva iniziato a occuparsi la gendarmeria francese, ma nel frattempo sono emersi nuovi particolari che smentiscono l’ipotesi di un’aggressione e parlano di suicidio.