Toto Riina è stato assolto dall’accusa di essere il mandante della strage del Rapido 904 del 23 marzo 1984 che causo’ 16 morti e 267 feriti sul treno Napoli-Milano dopo l’esplosione di un ordigno. La sentenza è stata letta dal presidente della corte d’assise di Firenze Ettore Nicotra. Riina, che ha seguito il processo il collegamento video, aveva deciso di non assistere alla lettura del verdetto.
I pm aveva chiesto l’ergastolo per il boss mafioso, ora nel carcere di Parma, unico imputato nel processo in corso a Firenze. “Riina è il principale artefice di questo fatto, lo ha determinato, non c’è il minimo dubbio – ha spiegato il pubblico ministero Angela Pietroiusti – Concludo chiedendo la pena massima dell’ergastolo. Si chiede la condanna non perché non poteva sapere perché era a capo dell’organizzazione, ma perché Riina esercitava questo potere. Solo con la sua autorizzazione è stato fornito l’esplosivo a Calò e solo lui poteva decidere la destinazione dell’esplosivo. Riina è il determinatore, lui dà questo contributo decisivo”.
Per al strage del Rapido 904 fu già condannato il mafioso Pippo Calò, con sentenza definitiva, in concorso con altri due mafiosi, Guido Cercola e Franco di Agostino e con l’artificiere tedesco Friedrich Schaudinn. Le indagini successivamente avevano stabilito anche il coinvolgimento di Toto Riina, accuse da cui è stato assolto nella giornata di oggi.