Stop al proliferare di sale slot vicino a siti sensibili. E' quanto deciso dal Codacons – il Coordinamento delle associazioni per la difesa dell'ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori, una delle associazioni consumeristiche maggiormente rappresentative sul piano nazionale – che oggi ha inviato una diffida alle Questure di Bari, Brindisi, Foggia, Lecce e Taranto chiedendo di adottare provvedimenti urgenti a tutela dell'ordine pubblico e della salute dei cittadini.
La Legge regionale Puglia del 2013, n. 43 (Contrasto alla diffusione del gioco d'azzardo patologico, sintetizzata con la siglia “Gap”) prescrive infatti il divieto di esercizio delle sale da gioco ubicate in un raggio inferiore ai 500 metri dai siti sensibili. Con una recente circolare il Ministero dell'Interno – spiega il Codacons – ha impartito a tutte le Questure d'Italia di tener conto, in sede di rilascio delle licenze ex art. 88 TULPS, anche della disciplina regionale e locale in tema di distanze minime dai luoghi qualificati come sensibili nonché, in caso di licenze già rilasciate, di valutare di revocarle.
A fronte di tali disposizioni, prosegue Codacons, si assiste in Puglia al proliferare di sale slot che aprono anche in violazione delle distanze minime previste dalla normativa, rappresentando un pericolo sia per l'ordine pubblico, sia per la salute dei cittadini, che rischiano di sviluppare forme di dipendenza da gioco. Pertanto il Coordinamento delle associazioni ha inviato una formale diffida alle Questure chiedendo di “avviare le dovute indagini e conseguentemente a voler provvedere a inibire gli atti e i comportamenti lesivi degli interessi dei consumatori e degli utenti nei termini sopra esposti, adottare le misure idonee a correggere o eliminare gli effetti dannosi delle violazioni accertate”.
Il Gap
Il Gap o “gioco d'azzardo patologico” (definito anche disturbo da gioco d'azzardo o più genericamente ludopatia) è un disturbo del comportamento rientrante nella categoria diagnostica dei disturbi del controllo degli impulsi, inquadrato nella categoria delle cosiddette “dipendenze comportamentali” nell'edizione del 2013 del Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (Dsm).
I dati che riguardano il gioco d’azzardo in Italia, sono cresciuti esponenzialmente dal 2013 al 2017, passando dai 79 miliardi di euro che era stati spesi nel 2013 agli 84 del 2017. Gli ultimi dati pubblicati riguardanti il 2016 evidenziano un volume d’affari che si aggira attorno ai 96 miliardi di euro spesi tra la fine del 2015 e l’intero 2016.