Ha rischiato la vita perchè anti Erdogan. E' l'ipotesi caldeggiata dalla stessa vittima, il calciatore turco-tedesco nato a Düren e di origini curde Deniz Naki che, mentre stava tornando in auto da Acquisgrana dove era andato a salutare un amico, ha sentito degli spari diretti contro la sua auto.
L'agguato
“Venivano dalla mia sinistra, in diagonale – ha spiegato Naki al quotidiano tedesco Die Welt – un proiettile ha colpito in pieno la mia macchina, sul finestrino. L’altro ha sfiorato il cerchione”. “Ho avuto paura di morire – ha confessato -. Mi sono immediatamente spostato sulla corsia di emergenza e ho chiamato la polizia”.
Anti Erdogan
Naki non ha dubbi, si è trattato di un attentato politico: è infatti da tempo apertamente critico nei confronti dell'operato del presidente turco Recep Tayyip Erdogan. “E’ stato un attacco organizzato da qualcuno a cui non piacciono le mie posizioni politiche – ha detto – sarei potuto morire”.
Dal 2013 il calciatore, nato in Germania, vive e gioca in Turchia per una squadra curda di terza divisione. Lo scorso aprile un giudice turco lo aveva condannato a 18 mesi con la condizionale per propaganda filocurda a favore degli indipendentisti del Pkk. Da quel momento, racconta, ha ricevuto anche divere minacce di morte.
Servizi segreti
Il calciatore – rimasto illeso – si trovava in Germania solo per motivi personali. E' convinto che l’attentato sia opera “dei servizi segreti turchi”: “Sapevo che sarebbe potuto succedere – ha detto al giornale tedesco – ma non pensavo potesse accadere qui in Germania”. Intanto, secondo quanto riferito dalla portavoce Katja Schlenkermann-Pitts, la polizia di Acquisgrana sta indagando “per tentato omicidio”.