Anche pensionati, disoccupati e ingegneri informatici, tutti tra i 40 e i 60 anni, figurano tra le 56 persone che sono state arrestate nella maxi operazione della Policia Nacional della Spagna per aver diffuso, grazie alla connessione internet delle loro case, immagini di abusi gravi a cui venivano sottomessi neonati e bambini fino a nove anni. La loro attività si è sviluppata in maniera crescente anche grazie alla “protezione” fornita loro da una comunità di pedofili internazionale.
“La maggioranza di loro sono molto piccoli. Ci sono anche neonati”, ha dichiarato l’ispettore capo Luis Garcia Pascual, mentre il direttore generale della Polizia, Ignacio Cosido, ha dichiarato che negli ultimi anni la sensazione predominate è che in Spagna si contano più pedofili che in passato, inoltre, le immagini e filmati che muovono, hanno un contenuto ogni volta più preoccupante.
Nel frattempo, i periti informatici della polizia nazionale continuano le indagini sulla grande quantità di materiale che hanno sequestrato nell’ambito della gigantesca operazione. Fino ad ora non hanno trovato filmati o foto che siano stati prodotti in Spagna. Gli agenti, infatti, hanno comunicato che gli arrestati sono stati accusati di aver diffuso il materiale pedo-pornografico e non per averlo prodotto.