L'offerta era completa, all'interno del palinsesto l'utente poteva trovare sia contenuti “live”, cioè in diretta, sia “on demand”, quelli attivabili su richiesta. Ma erano tutti contenuti pirata. Partite di calcio, film e serie televisive venivano trasmessi su piattaforme illegali violando il diritto d'autore. Gli agenti del Nucleo di Polizia economico-finanziaria e il Nucleo Speciale di Tutela della privacy e delle frodi tecnologiche, nell'ambito dell'operazione “Free Football”, hanno rintracciato 114 siti per lo streaming illegale. A tutti gli Internet service provider (Isp) operanti in Italia è stato notificato un decreto di sequestro preventivo emesso dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Brescia.
L'organizzazione
I siti erano organizzati in modo che ciascun utente potesse scegliere il contenuto da guardare e quando farlo, a suo piacimento. L'offerta era organizzata in veri e propri palinsesti, comprendeva sia la tramissione in diretta sia la visione su richiesta, era di facile accesso per gli interessati e consentiva ampia possibilità di scelta. Tutto questo in mancanza di accordi con i distributori e con programmi protetti dal copyright.