Minacce, lesioni aggravate, falso ideologico commesso da un pubblico ufficiale e tortura. Sono queste le accuse formulate dalla Procura di Siena contro 15 poliziotti penitenziari in servizio nel carcere di San Gimignano (SI). L’episodio trae origine dalla denuncia fatta da alcuni detenuti su presunti pestaggi avvenuti nell’ottobre del 2018 ed effettuati all’interno dell’istituto toscano ai danni di un tunisino. La vittima infatti si era rifiutata di denunciare gli agenti. Stando alle prime informazioni fornite dalla stessa Procura, gli agenti che avrebbero picchiato il detenuto tunisino gli avrebbero urlato durante il pestaggio “vattene, tornatene al tuo Paese”. L’indagine è cominciata nelle scorse settimane e al momento non sono formalizzati né i nomi degli agenti né del tunisino picchiato in carcere e da qui è sorta l’intera denuncia.
“Sospensione immediata”
Il Dap, informato dalla Procura della Repubblica di Siena – che indaga sul presunto pestaggio – ha deciso la “sospensione immediata” per i quattro poliziotti penitenziari destinatari di provvedimento di interdizione da parte dell'autorità giudiziaria e “doverose valutazioni disciplinari” per i quindici che hanno ricevuto un avviso di garanzia. Nell'avviare l'iter dei provvedimenti amministrativi di propria competenza, il Dap – che ha definito l'indagine “complessa e delicata” – confida “in un accurato e pronto accertamento da parte della magistratura”, ma al tempo stesso esprime “la massima fiducia nei confronti degli appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria che svolgono in maniera eticamente impeccabile il loro lavoro”.
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