Bufera nel comune di Scalea, in provincia di Cosenza. Il sindaco del comune calabrese, Gennaro Licursi, impiegato dell'Azienda sanitaria provinciale (Asp) di Cosenza, é stato arrestato dalla Guardia di finanza perché si sarebbe assentato dal posto di lavoro arbitrariamente. L'ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dal Gip su richiesta del Procuratore della Repubblica di Paola, Pierpaolo Bruni, e del sostituto procuratore Maurizio De Franchis, che hanno coordinato l'inchiesta.
Operazione Ghost work
L'operazione – denominata “Ghost work” – ha portato anche alla sospensione di tre dipendenti dell'Asp accusati di essere stati complici di Licursi. Al primo cittadino, che é stato posto agli arresti domiciliari, viene contestato il reato di truffa aggravata e di falsa attestazione della presenza in servizio: sarebbero oltre 650 le ore di assenze ingiustificate dal posto di lavoro fatte dal sindaco. Come spiega la guardia di finanza in un comunicato, le indagini, durate alcuni mesi, hanno consentito di svelare un “radicato e consolidato meccanismo di illiceità che ha consentito al sindaco – nella sua qualità di dipendente dell'Asp di Cosenza – con la complicità di tre suoi colleghi, di assentarsi senza alcuna giustificazione dal luogo di lavoro”. Una volta timbrato il cartellino, Licursi – eletto con linsta civica nel 2016 – lasciava l'ufficio dell'Azienda sanitaria provinciale attestando falsamente di andare in missione lavorativa per conto dell'ufficio e si dedicava allo svolgimento di altre attività di natura personale. I suoi colleghi, dipendenti presso diverse sedi dell'Asp (nello specifico: Cosenza, Amantea, Scalea), confermavano poi che le missioni del primo cittadino si erano volte regolarmente. Oggi, l'arresto ai domiciliari per Licursi e la sospensione per i tre dipendenti Asp.