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Sgomberi al Cara, deputata tenta di fermare il bus

Continua a mantenersi tesa la situazione al Cara di Castelnuovo di Porto, dove è in corso la seconda giornata degli sgomberi iniziati ieri con il trasferimento di 30 persone in altre Regioni italiane. Questa mattina altri 75 accolti sarebbero dovuti partire alla volta di altre destinazioni non meglio specificate, comunque al di fuori del Lazio: alcuni pronti con le proprie cose, altri assistiti dai cittadini che hanno portato loro indumenti più pesanti visto che partiranno alla volta di posti molto più freddi. Altri, già a partire da ieri, hanno deciso di andarsene per la loro strada. Ma la mattinata a Castelnuovo si è rivelata ancor più tesa di quanto non fosse accaduto ieri: particolare agitazione quando la parlamentare di LeU, Rossella Muroni, si è posizionata davanti al pullman in partenza, dopo aver inutilmente chiesto agli addetti informazioni sul luogo di destinazione, ricevndo gli applausi dei presenti. Vista la situazione, il bus ha sospeso momentaneamente la partenza.

Il sindaco: “Non si possono mettere persone in mezzo alla strada”

Prosegue nella più totale incertezza e incredulità lo sgombero del Cara alle porte di Roma, ritenuto un centro modello per la qualità del servizio di assistenza e integrazione svolto dagli operatori (a ora 110) al suo interno, ritenuti fra i più qualificati e specializzati in praticamente tutti i settori inerenti al percorso di accoglienza e inserimento, per grandi e bambini. Particolarmente criticata la rapidità con la quale è stata avviata l'operazione di sgombero, comunicata venerdì scorso con appena tre giorni di preavviso: “Si possono cambiare le politiche ma non si possono sbattere le persone sulla strada – ha detto il sindaco  di Castelnuovo di Porto, Riccardo Travaglini, che nella giornata di ieri aveva indetto una manifestazione partecipata dalla cittadinanza e dai sindaci di altri paesi -. Io non ho interessi, non entro nel merito politico del decreto sicurezza ma da sindaco chiamato a dare riposte immediate ai bisogni dei cittadini ribadisco che non è possibile mettere persone in mezzo alla strada da un giorno all'altro”.

Critica e replica

Alle critiche mosse contro lo sgombero (particolarmente feroci quelle del Pd) il ministro dell'Interno Matteo Salvini aveva fatto sapere di essersi “impegnato a chiudere le mega strutture dell'accoglienza, dove ci sono sprechi e reati, come a Bagnoli, a Castelnuovo di Porto, a Mineo. E lo stiamo facendo. E' solo buon senso e buona amministrazione che farà risparmiare agli italiani 6 milioni di euro all'anno non togliendo diritti a nessuno”. Parole che contrastano con quanto affermato più volte dall'amministrazione locale che, nei 10 anni intercorsi dall'apertura del centro, ha sempre rivendicato l'importanza del servizio di integrazione svolto dagli operatori, con molte persone accolte in possesso di regolari contratti di assunzione e bambini iscritti alle scuole cittadine.

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