E’ di un morto per intossicazione il bilancio dell’incendio divampato, nella tarda serata dell’11 gennaio, all’interno di uno stabile occupato di via Avogardo, a Sesto Fiorentino, in provincia di Firenze. Secondo quanto riportato, le fiamme sarebbero divampate in pochi minuti, attorno alle 22, mentre fumi tossici avrebbero immediatamente invaso le sale dell’edificio: qui trovavano rifugio poco meno di cento persone, perlopiù di origine somala. L’emergenza ha richiesto l’intervento di 27 unità dei Vigili del fuoco, assieme a diverse volanti di Polizia e Carabinieri. Sul posto, anche i volontari della Protezione Civile e i sanitari del 118, i quali hanno subito allestito un avamposto medico. Secondo le prime ricostruzioni, appena scoppiato il rogo, gli occupanti si sarebbero precipitati all’esterno ma uno di loro, un uomo di 35 anni, non ha evidentemente fatto in tempo a lasciare lo stabile, restando all’interno in balia del fumo e del fuoco. Quando i soccorritori lo hanno trovato, aveva già perso i sensi. Inutili i tentativi di rianimazione, così come la corsa verso l’Ospedale di Careggi, nel quale la vittima è spirata poco dopo.
Ancora da chiarire le cause che hanno provocato l’incendio, anche se l’ipotesi più accreditata è quella accidentale: all’interno dello stabile, infatti, occupato da circa 2 anni, erano state ricavate diverse stanze, le quali erano state attrezzate con fornelli da campo e bracieri per riscaldarsi. E’ stato probabilmente uno di questi arnesi ad appiccare il fuoco. Dopo aver domato le fiamme, i Vigili del fuoco hanno proseguito l’ispezione dell’edificio fino alle 2 di notte, cercando altri eventuali rifugiati rimasti intrappolati. Non risulterebbero dispersi, anche se i medici del 118 hanno soccorso altre due persone rimaste vittima di intossicazione, anche se entrambe risulterebbero ora fuori pericolo.
Al fine di fornire un riparo ai migranti rimasti in strada, le Forze dell’ordine hanno provveduto a montare due tende da campo nell’adiacente Piazza Marconi, mentre le istituzioni si sono mobilitate per reperire, in tempi brevi, una nuova sistemazione. Il sindaco di Sesto Fiorentino, Lorenzo Falchi, dopo essersi recato sul posto, ha allertato anche i comuni limitrofi, chiedendo il loro contributo nella ricerca di un posto nel quale accogliere gli sfollati.
L’edificio, che un tempo ospitava la sede del mobilificio “Aiazzone”, è posto in stato di occupazione dal 2014. Esattamente 12 mesi, nel gennaio 2016, un tentativo di sgombero da parte delle Forze dell’ordine scatenò una vibrante protesta da parte degli occupanti, all’epoca più di un centinaio, tra migranti e richiedenti asilo.
(Foto: La Nazione)