Il Secret service, l'agenzia federale degli Stati Uniti incaricata di vigilare sulla sicurezza del presidente, ha confermato l'indiscrezione filtrata attraverso alcuni media americani: una busta contenente una sospetta sostanza tossica (probabilmente la ricina, di elevata pericolosità per l'uomo) è stata intercettata dall'Intelligence, la quale ha impedito che arrivasse a Donald Trump, al quale era indirizzata. La lettera, datata 1 ottobre, non è mai arrivata alla Casa Bianca ma, al momento, questa è l'unica informazione fornita sul plico che, stando a quanto riportato, avrebbe potuto rivelarsi estremamente pericoloso qualora fosse giunto a destinazione.
Fatti collegati?
Nella giornata di ieri, le forze d'Intelligence del Pentagono avevano intercettato altre due lettere simili, indirizzate rispettivamente al Segretario alla Difesa, James Mattis, e al capo della Us Navy, John Richardson. Entrambi i plichi erano stati individuati proprio al Pentagono e, per questo, la struttura è stata messsa in quarantena, per consentire tutti gli accertamenti sanitari del caso, mentre le due missive sospette venivano girate all'Fbi per lo svolgimento delle indagini. Secondo gli investigatori, i due episodi sarebbero collegati e sembrerebbe che la sostanza tossica presente nelle lettere potrebbe davvero essere ricina, in una modalità di contaminazione che ricorda da vicino quanto accaduto in Gran Bretagna, a Salisbury, con il Novichok.
Il caso di Houston
Qualora gli esami dovessero accertare davvero l'utilizzo della ricina, si tratterebbe di un attentato in piena regola poiché, come noto, la potentissima citotossina naturale è in grado di sortire effetti letali sull'uomo già in quantità infinitesimali. Nel frattempo, praticamente in contemporanea alla diffusione della notizia sui sospetti plichi avvelenati, è arrivata la notizia del ricovero di due persone impiegate nell'ufficio del senatore repubblicano (nonché ex candidato alle primarie del Gop per le presidenziali del 2016) Ted Cruz di Houston, in Texas. I due sarebbero stati portati in ospedale dopo essere venuti in contatto con quella che è stata definita dai funzionari dell'ufficio come una “sostanza bianca e polverosa”. Gli edifici sono stati evacuati per sicurezza ma, al momento, non ci sarebbe alcun pericolo per il personale.