Si attende ancora a bordo della Sea Watch, la nave della ong tedesca che tuttora aspetta, in pieno e turbolento Mediterraneo, di conoscere il proprio destino e quello dei 32 migranti a bordo. Fra loro, però, c'è chi ha deciso di non attendere più: uno dei naufraghi, infatti, si è gettato in acqua dalla poppa della nave, intento a raggiungere a nuoto le coste maltesi distanti, al momento, poco più di un chilometro. Un'impresa disperata visto che le acque attorno all'isola non superano i cinque gradi sopra lo zero, di fatto gelide, circostanza che avrebbe impedito all'uomo di percorrere tutto il tratto di mare che ancora separa la nave da Malta. A evitare la tragedia ha pensato l'equipaggio della Sea Watch, che ha recuperato il migrante gettando in acqua una ciambella di salvataggio.
Nessun accordo
Un gesto disperato, al termine del quattordicesimo giorno in balia delle onde in attesa di conoscere in quale porto lui e gli altri 31 migranti potranno mettere piede a terra. Malta questo permesso non lo ha ancora concesso e la nave, pur così vicina, non può entrare nel porto. Nel frattempo, mentra la situazione a bordo si fa sempre più tesa, i migranti (molti dei quali in sciopero della fame) hanno ricevuto la visita di una delegazione tedesca e alcune derrate di prodotti alimentari e medicinali. L'accordo di ripartizione, tuttavia, fatica ad arrivare nonostante la disponibilità di alcuni Paesi (Germania, Francia, Paesi Bassi) proprio in virtù dell'assenza di un porto in cui approdare (da La Valletta è stato finora concesso solo l'avvicinamento per ricevere approvvigionamenti): “Ieri il commissario Avramopoulos ha invitato gli Stati membri a dare sostegno e a contribuire a questo sforzo congiunto per sbarcare in sicurezza quanti sono a bordo il prima possibile – ha detto al portavoce della Commissione europea, Mina Andreeva -. Una serie di Stati membri ha espresso disponibilità verso questo sforzo congiunto e a sostenere Malta”.