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Sea Watch attracca a Lampedusa, comandante ai domiciliari

Dopo tre giorni di attesa davanti alle coste dei 17 trascorsi in mare, la Sea Watch 3 guidata dal capitano Carola Rackete e con 40 migranti a bordo, ha deciso di rompere gli indugi e di attraccare al porto di Lampedusa. Questo, nonostante dal governo italiano, così come dalle forze presenti sul posto (Guardia Costiera e Guardia di Finanza), non fosse arrivato alcun permesso in merito: “Basta, dopo 16 giorni entriamo in porto”, ha scritto sinteticamente su Twitter l'ong tedesca. Nelle ultime ore, la nave aveva subito nuovi controlli da parte della GdF, la quale aveva peraltro notificato al comandante la sua iscrizione nel registro degli indagati per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, violazione delle leggi di navigazione e resistenza o violenza contro nave da guerra. Reato che prevede la reclusione da 3 fino a dieci anni. Dopo l'interrogatorio Rackete si trova adesso ai domiciliari. Sulla banchina del molo dove la Sea Watch ha attraccato si trovavano alcuni esponenti leghisti, per manifestare contro l'equipaggio, invocandone l'arresto dopo aver tacciato i suoi componenti di essere scafisti. Sul molo, tuttavia, c'è anche qualcuno che applaude, mentre dalla nave chiedono di poter sbarcare i migranti esausti.

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Il caso

In giornata, dall'Ue era stato fatto sapere che alcuni Paesi si erano detti disposti ad accogliere i migranti secondo le politiche di ripartizione ma da Bruxelles era stato precisato che lo smistamento sarebbe potuto avvenire solo nel caso in cui le 40 persone fossero sbarcate. Un'intesa che ancora non era stata raggiunta quando la nave ha rotto il blocco e si è diretta verso la banchina per le manovre di ormeggio, circostanza che porterà sicuramente delle conseguenze per l'equipaggio e, quasi certamente, provocherà il sequestro della nave. Già indagato, come detto, la comandante Rackete, arrestata immediatamente dai finanzieri dopo l'attracco: “Non ho letto i suoi commenti, non ho tempo – aveva detto alcune ore fa -. Ho 40 persone, più 20 di equipaggio, quindi 60 persone di cui occuparmi. Mi tengono occupata giorno e notte. Salvini si metta in fila”. A proposito del vicepremier, durante la giornata era tornato a commentare il comportamento del governo olandese (chiamatosi fuori dalla presa in carico dei migranti a bordo della Sea Watch), definendolo “disgustoso” nel corso di un suo intervento su Rai Radio1: “Se ne strafregano di una nave che batte bandiera olandese. Ho scritto alla collega agli Interni del governo olandese, senza avere uno straccio di risposta”. Anche da Sea Watch era stato precisato che, prima di rivolgere la prua verso l'Italia, erano stati contattati i Paesi Bassi senza ricevere tuttavia supporto.

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