Nessuna fondamenta, solo una struttura poggiata sul terreno, senza alcun tipo di sostegno che ci si aspetterebbe per un edificio, a maggior ragione se una scuola destinata a ospitare bambini. E' il caso dell'istituto scolastico Alfredo Aspria, a Sperlonga, dove due imprenditori della vicina Formia, padre e figlio, sono stati tratti in arresto nell'ambito di un'indagine su appalti truccati (nata dall'appalto per il complesso archeologico di Villa Prato a Sperlonga), avviata dai Carabinieri del Nucleo Investigativo e dai militari della compagnia di Terracina e coordinata dalla Procura di Latina. Secondo quanto emerso finora, il sistema di appalti truccati aveva riguardato anche il complesso dell'Aspri di Sperlonga, soggetto a lavori di ampliamento, così come la palestra del Liceo “Fermi” di Gaeta.
La vicenda
Stando a quanto riportato dagli investigatori, i lavori all'istituto scolastico erano stati assegnati ai due imprenditori poiché essi avevano in precedenza accettato di ritirarsi dalla gara per la sistemazione di Villa Prato, per i quali era stata “stabilita” la vittoria di un'altra ditta concorrente all'appalto. I lavori approssimativi condotti sull'Aspri, sarebbero derivati a seguito dell'arresto di un dirigente comunale, il quale avrebbe chiesto ai due di versargli una somma su un conto cubano, variante per eludere l'eccessivo ribasso, pari a 390 mila euro. Da qui, la decisione di effettuare lavori scadenti, senza minimamente considerare l'enorme rischio che avrebbero corso gli studenti destinati a trascorrere in quell'istituto il loro nuovo anno scolastico (e quelli a venire).
Ipotesi di reato
Stando a quanto emerso ancora dall'indagine, i due imprenditori avrebbero ottenuto anche l'appalto per l'ampliamento della palestra del liceo “Fermi”, per circa 290 mila euro, con sistemi del tutto speculari, esponendo dunque studenti e insegnanti a rischi enormi per la loro incolumità. Per questo i militari hanno provveduto al sequestro dei due plessi, procedendo all'arresto di padre e figlio (le ipotesi di reato sono truffa, turbativa d'asta, frode in pubbliche forniture e corruzione). L'ennesima vicenda in cui gli interessi personali sembrano aver preso il posto della logica e del buon senso, anteponendo giri di denaro alla tutela dei minori che, in quella scuola, avrebbero dovuto trascorrere gran parte delle loro giornate.