Si ripete la triste tradizione degli 'sciacalli' sui luoghi in cui è appena avvenuta una tragedia. Succede anche nell'area coinvolta dal crollo del Ponte Morandi, a Genova. Sono state arrestate, infatti, tre donne di etnia sinti, residenti a Torino, sorprese nelle case abbandonate dopo il disastro. Le tre malintenzionate sono state trovate in possesso di materiale idoneo allo scasso e fermate dalla polizia in via San Donà del Pive.
Il processo
Processate per direttissima, due di loro (36 e 45 anni) sono state condotte nella Casa Circondariale di Pontedecimo. La terza complice, diciottenne, è stata invece rilasciata e rispedita a Torino con l'obbligo di firma e il divieto di ritornare nel capoluogo ligure. Le ladre sono state individuate da una pattuglia di poliziotti che stazionava nell'area ed ha proceduto all'arresto una volta colte le prime due a tentare di forzare la porta di un appartamento vuoto (i proprietari sono in vacanza) e l'altra a fare da 'palo'.
Controlli rafforzati
La Questura di Genova ha voluto rassicurare gli oltre 600 sfollati: le abitazioni lasciate incustodite sono costantemente controllate dagli agenti dell'Ufficio Prevenzione Generale. Ai controlli nella zona coinvolta dal crollo partecipano attivamente anche carabinieri e polizia municipale. La Protezione Civile del Comune ha inoltre rilasciato un comunicato in cui comunica l'istituzione di un servizio anti-sciacallaggio animato dal personale e dai volontari che sarà di supporto al lavoro svolto dalle forze dell'ordine.
Il fenomeno
Siamo ormai tristemente abituati a fare i conti con il fenomeno dei cosiddetti 'sciacalli' che cercano di approfittare delle tragedie per introfularsi e rubare nelle abitazioni lasciate vuote. Nella zona rossa post-sisma di L'Aquila il verificarsi di questi furti particolarmente odiosi è diventato ormai tristemente familiare per i residenti costretti dal 2009 a vivere lontani dalle loro case. Episodi simili sono avvenuti poi all'indomani del terremoto che ha distrutto i paesi di Amatrice ed Accumoli.