Le convincevano a trasferirsi nella capitale, assicurando le loro famiglie che avrebbero lavorato come domestiche. Promettevano una vita serena, agiata. Parlavano di entrate mensili e disponibilità economica sicura. Ma poi le torturavano, le annientavano psicologicamente e le mettevano “in vetrina”, a disposizione del miglior offerente. La polizia indiana ha sgominato il “boss” di una banda che si dedicava al traffico di giovani ragazze che, con la promessa di un’occupazione, venivano trasferite a New Delhi e poi letteralmente vendute all’asta, introdotte a forza nel mondo della prostituzione.
“Abbiamo fatto irruzione nei locali dell’agenzia K D Enterprises, nel quartiere di Shakupur – spiega Ravindra Yadav, del commissariato di New Delhi – e portato in salvo le ragazze. Il proprietario, Kapil Deo Chawdary, è stato arrestato. Le donne al momento sono sotto il controllo degli assistenti sociali”. Le tre giovani vittime, di cui una minorenne – come racconta il quotidiano “The Times of India” – venivano dallo stato settentrionale di Uttarakhand, ed erano state acquistate dal proprietario di una sedicente agenzia di collocalmento al prezzo di 5000 rupie (circa 65 euro) ciascuna, con l’intenzione di venderle al rialzo partendo da un prezzo di almeno dieci volte più alto. Una prima asta per le tre ragazze, spiega infine il quotidiano, era andata deserta e l’uomo ne stava organizzando una seconda, quando uno degli stessi partecipanti ha avvisato la polizia. Le Organizzazioni non Governative affermano che la tratta della prostituzione, a Delhi, è cresciuta smisuratamente soprattutto negli ultimi dieci anni. La maggior parte delle vittime sono minorenni e la città col maggior traffico è proprio New Delhi. Seguono Mumbai, Pune e Goa.