Per il capo della polizia Bernard Petit del glorioso 36 Quai des Orfe’vres, Bernard Petit, è arrivata stanotte dagli interni la formalizzazione dell’accusa di violazione del segreto istruttorio, con conseguente divieto di esercitare le funzioni di polizia: non era mai succecesso nella storica sede della polizia parigina e luogo immaginario del commissario Maigret. Pochi minuti dopo, è arrivata la sostituzione con il “patron” della polizia marsigliese, Christian Sainte. Accuse molto più gravi di quella di “mancanza deontologica” che era costato il posto al suo predecessore, Christian Flaesch, che avvisò un ex ministro, Brice Hortefeux, che sarebbe stato interrogato come testimone. A far precipitare la situazione, le dichiarazioni di un indagato pentito, Philippe Lemaître, in carcere da venerdì scorso. Dopo alcune verifiche la “polizia della polizia” francese, l’IGPN, ha perquisito la sede della polizia di Parigi, il mitico “36 Quai des Orfevres” e fermato Petit e Atlan.
Non trova pace Parigi, già travolta da diversi scandali, la polizia della capitale francese vive ore di grande confusione. Il sospetto più che fondato, è che Petit abbia informato lo scorso ottobre, tramite intermediari, l’ex capo e fondatore dei Gign, i reparti speciali delle teste di cuoio, Christian Prouteau, che si stava per procedere a fermo interrogatorio nei suoi confronti.
Lo scandalo riguarda un caso di illecita regolarizzazione di immigrati clandestini. Ma altre denunce sono arrivate a cascata: il capo del gabinetto di Petit, Richard Atlan, è stato accusato dello stesso reato del suo capo, e anche un funzionario del ministero dell’Interno è sospettato di complicità e di essere lui l’intermediario. Quella di oggi è solo una tappa del calvario dei flic parigini. A luglio 52 chili di cocaina sono spariti dal Quai des Orfevres e non sono più stati ritrovati, anche se ci sono sospetti su un ex poliziotto antidroga. Ad aprile una canadese aveva denunciato di avere subito violenza nei locali della polizia al 36, due poliziotti sono indagati. E prima ancora l’abbandono precipitoso di Flaesch.