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Russia, aereo militare precipita nel Mar Nero: nessun sopravvissuto

Una nuova tragedia sconvolge la mattina di Natale in Russia: l’aereo militare trimotore Tu-154, decollato da Sochi alle 5.20 del mattino (ora locale) e diretto alla cittĆ  siriana di Latakia, ĆØ precipitatoĀ nelle acque del Mar Nero pochi minuti dopo la partenza. A bordo del velivolo erano imbarcateĀ 93 persone, tra le quali 8 membri dell’equipaggio e 84 passeggeri, inclusi i 64 membri diĀ coro e orchestra delle Forze armate russe, il noto “Aleksandrov ensamble”. L’aeromobile ĆØ scomparso dai radar della torre di controllo circa venti minutiĀ dopo essersi staccato dal suolo. I rottami del velivolo sono stati rinvenuti su un’areale di 1,5 chilometri lungo la costa, tra i 50 e i 70 metri di profonditĆ . Dalle prime informazioni riportate da fonti locali, alla base del disastro ci sarebbe un guasto oĀ un errore umano, mentre le autoritĆ  russe tendono a escludere l’ipotesi di un attentato: “Una simile tesi ĆØ impossibile – ha spiegato Viktor Ozerov, Capo della commissione difesa del Senato -. L’aereo apparteneva al ministero della Difesa russo ed ĆØ precipitato nello spazio aereo del nostro Paese”. Al momento, tuttavia, gli inquirenti stanno seguendo tutteĀ leĀ piste, tra le quali quella del terrorismo. Le autoritĆ  confermano anche l’assenza di sopravvissuti.

Il presidente russo, Vladimir Putin, ha aperto una commissione d’inchiesta, presieduta dal primo ministro Dimitri Medvedev, per appurare le cause dello schianto. Secondo quanto finora pervenuto, l’aeromobile era pilotato dall’esperto comandante Roman Volkov (oltre 3 mila ore di volo nel suo curriculum). Il mezzo, invece, un Tupolev Tu-154 (uno dei 50 in attivitĆ ), risultava in servizio da oltre trent’anni anche se, stando alleĀ dichiarazioni diĀ Sergeij Kalachnikov,Ā vicepresidente della Commissione parlamentare sulla politica economica, questo dato non avrebbe inciso sulle sue prestazioni, trattandosi di un tempo d’utilizzo non critico. Le condizioni meteorologiche, al momento del decollo, risultavano favorevoli.

Tra le vittime del disastro anche 9 giornalisti, due dei quali inviati del canaleĀ Channel One, tre di Zvezda Tv, un dipendente di Ntv e altri tre reporter:Ā tutti erano saliti a bordo assieme ai coristi dell'”Aleksandrov ensamble”. Assieme a loro, anche due responsabili civili e la dottoressa-missionaria Yelizaveta Glinka, conosciuta in Russia come “Doctor Liza”, membro dell’organizzazione umanitaria “Fair aid”, della quale era direttore esecutivo.

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