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Roma, studentessa cinese morta: un fermo e una denuncia

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Svolta sulle indagini della cinese Zhang Yao che nella tarda mattinana del 5 dicembre era stata scippata all’interno della stazione ferroviaria di Tor Sapienza da tre persone fuggite a piedi sui binari. Un uomo di 20 anni è stato fermato dalla polizia con l’accusa di furto con strappo della borsa della studentessa 20enne. Si tratterebbe di un nomade del campo di via Salviati, non lontano dal luogo dove è stata trovata la ragazza. Un altro giovane, di 16 anni, proveniente dallo stesso insediamento, è stato denunciato con la stessa accusa. La Squadra Mobile di Roma – diretta da Luigi Silipo – starebbe ricercando la terza persona che ha partecipato allo scippo.

La scena era stata ripresa dalle telecamere di un’azienda che consegna gelati e che ha un silos proprio vicino ai binari. La donna aveva inseguito e provato a raggiungere i ladri, ma poi, dopo essersi fermata per alcuni minuti, era stata travolta da un treno che l’ha agganciata con un respingente e scaraventata in una scarpata. Zhang Yao frequentava un corso di moda all’Accademia delle Belle Arti e si era recata, insieme a due amiche, a ritirare il permesso di soggiorno al vicino Ufficio Immigrazione della Questura. Gli investigatori ritengono i tre scippatori responsabili morali del decesso della cinese, anche perché potrebbero essere accusati di morte come conseguenza di altro reato, ossia il furto della borsa della ragazza.

Nei giorni scorsi il padre della studentessa era stato convocato in questura insieme con le amiche della vittima per confermare le conversazioni telefoniche avute con la stessa. La studentessa, infatti, si era rivolta a loro per chiedere aiuto e raccontare ciò che le era successo, subito dopo il furto, come si è visto dalle riprese delle telecamere di sicurezza. L’uomo, che si chiama Zhang Gowen ed è un alto funzionario di banca di Hohhot, città della Mongolia interna, si era precipitato nella capitale appena ha saputo quello che era accaduto. Inoltre ha chiesto ai giovani della comunità cinese di annullare la manifestazione di protesta in programma da Porta San Paolo alla Bocca della Verità per chiedere maggiore sicurezza. “Ho temuto che i ragazzi si sarebbero lasciati prendere dalla rabbia e avrebbero commesso qualche sciocchezza”, ha dichiarato.

Stefano Cicchini: