Nuovo eclatante caso di corruzione a Roma, dopo l’affaire “Mafia capitale”. Nella rete della Guardia di finanza sono finiti 28 persone – raggiunte da misure cautelari – tra cui funzionari pubblici, imprenditori e professionisti. I funzionari pubblici prestavano servizio negli uffici tecnici di alcuni Municipi di Roma Capitale e in una Asl. 22 gli arresti già effettuati giovedì mattina durante l’operazione denominata “Vitruvio” dagli uomini del comando unità speciali della Guardia di finanza di Roma, nell’ambito di un vasto intervento della polizia giudiziaria disposto dalla Procura della Repubblica di Roma. I reati contestati ai 28 soggetti riguardano fatti di corruzione e concussione ai danno dello Stato svoltisi prevalentemente nei municipi e Asl della capitale. Nella stessa giornata di giovedì la Guardia di Finanza ha anche effettuato 40 perquisizioni in abitazioni e uffici pubblici romani.
“Chi ruba deve risarcire fino all’ultimo centesimo”. Queste le parole del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Chigi all’indomani degli arresti di “Mafia capitale”. Il 41esimo Consiglio dei ministri del 12 dicembre scorso aveva dato il via libera al disegno di legge sulla corruzione che prevede pene più severe – la minima passa da 4 a 6 anni, la massima da 8 a 10 di reclusione – norme “irrobustite” e confisca dei beni più facile. “Noi pensiamo che la corruzione è una grande, grande, grande sfida per il nostro Paese – aveva aggiunto il premier – .Si sappia che da questa parte del tavolo c’è gente che non si darà tregua finché ogni angolo d’Italia non sarà analizzato, eviscerato sui fenomeni corruttivi…Finiscono i tempi delle uscite gratis dalla prigione”, aveva concluso.