I tre dispersi della tragedia che si è verificata nelle gole del Raganello, in provincia di Cosenza, sono stati ritrovati vivi. Non erano presenti all'escursione. Si tratta di tre pugliesi di 21, 22 e 23 anni. I tre si erano accampati in località Valle d'Impisa, una località a monte della zona del disastro e dove i cellulari non hanno campo. A dare notizia del loro ritrovamento è stata un'amica che attraverso Twitter ha informato le forze dell'ordine dicendo “sono vivi”.
L'inchiesta
La Procura della Repubblica di Castrovillari ha aperto un fascicolo contro ignoti ipotizzando i reati di omicidio colposo, lesioni colpose, inondazione e omissione di atti d'ufficio. E' quanto ha riferito il procuratore Eugenio Facciolla, sottolineando che la priorità è “salvare più gente possibile e poi identificare le vittime”. Nel frattempo, il bilancio delle vittime è salito a dieci: nella notte una delle persone rimaste ferite gravemente è deceduta nell'ospedale di Coenza in conseguenza di un trauma toracico, come riferito dal capo della Protezione civile regionale, Carlo Tansi.
La tragedia
Nella giornata di lunedì, due gruppi di escursionisti, formati da 18 persone ciascuno, per un totale di 36, sono stati sorpresi da un'improvvisa ondata di piena mentre si trovavano nelle gole del Raganello a Civita (Cosenza). Alcuni di loro sono riusciti a mettersi in salvo aggrappandosi agli scogli, altri sono stati trascinati via dalla furia del torrente in piena.
I salvati
I soccorritori hanno salvato 23 persone, sette – tra cui una bambina di nove anni e un secondo bambino – sono stati trasportati in ospedale. Tra i feriti ci sono anche una ragazza di 24 anni, data inizialmente per morta, e un turista olandese. Altri sette escursionisti sono stati medicati sul posto, mentre nove sono usciti incolumi. “E' arrivata una valanga d'acqua all'improvviso – ha raccontato un turista -. Non abbiamo avuto il tempo di fare nulla. Sono stato davvero fortunato”.
L'inondazione
All'appello, tuttavia, mancherebbero ancora tre escursionisti, tra i quali una guida: l'ondata ha infatti travolto un'area densamente battuta dai turisti e, inizialmente, il numero dei dispersi era stato quantificato in 5. Stando a quanto riportato, gli escursionisti sono rimasti bloccati durante la mattina nei pressi del cosiddetto 'Ponte del Diavolo', confinati a monte dalle fortissime piogge; altri stavano effettuando un'escursione all'interno delle gole della vallata al centro del Parco nazionale del Pollino dove, in breve tempo, le acque si sono ingrossate al punto di bloccarli su alcuni massi nel bel mezzo di un fiume in piena.