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Riti voodoo per farla prostituire: arrestati tre nigeriani in Sicilia

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Ricatti, violenze e riti voodoo. Sono gli espedienti con cui un gruppo di nigeriani costringevano una loro connazionale a prostituirsi lungo i viali a luci rosse di Trapani. Durante il periodo di segregazione però, la giovane donna è riuscita a fare una chiamata e mettersi in contatto con l‘Oim, l’Organizzazione internazionale per le migrazioni, che a sua volta ha denunciato la situazione alla Squadra mobile di Palermo.

Gli agenti, con l’ausilio dei colleghi di Trapani e del Commissariato di Castelvetrano, hanno fermato con l’accusa di sequestro di persona e induzione alla prostituzione tre connazionali della ragazza: Juliet Matthew, di 27 anni, Precius Matthew, di 28, e Daniel Eguavon, di 26. Gli investigatori, con un’azione coordinata tra le due Questure, sono riusciti ad individuare il luogo di prigionia della ragazza, alla periferia di Castelvetrano e hanno fatto irruzione nell’appartamento, traendola in salvo e fermando i tre aguzzini, due donne ed un uomo.

La vittima ha raccontato agli inquirenti che il suo calvario era iniziato tre mesi prima, quando ha iniziato il viaggio per raggiungere l’Italia. Nonostante le grandi difficoltà, le privazioni e le minacce, la giovane nigeriana desiderava raggiungere l’Italia, dove sognava di trovare una vita migliore per lei e suo figlio. Dopo un estenuante viaggio via terra – da Benin City al deserto del Niger, per poi arrivare in Libia – e la pericolosa traversata del Mediterraneo, la giovane nigeriana è sbarcata a Pozzallo lo scorso 24 ottobre.

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